Nel 2016 continua ad aumentare in Italia il numero dei pagamenti effettuati con strumenti diversi dal contante (+8.7%) ma restano al palo i volumi complessivi di spesa e scende di conseguenza l`importo medio transato annuo, passato a 1.505 euro rispetto ai 1.625 euro del 2015. E’ quanto emerge dai dati del 15° Osservatorio sulle Carte di credito, realizzato da Assofin, CRIF e GfK. Nel 2016 il numero di carte di credito attive nel nostro Paese, è sceso del 2,2% con un valore medio delle transazioni in lieve calo, passando dagli 83 euro del 2015 a 80 euro. Si riconferma invece l’elevato utilizzo di carte di debito, con un aumento del numero di carte in circolazione del +6,6% rispetto al 2015. Rallenta la crescita delle carte prepagate che nel 2016 sono cresciute del +3,7% rispetto al +12,8% del 2015. Auemntate del 2,1% nel 2016 le carte opzione/rateali in circolazione a quota 9,5 milioni. Nel corso del primo semestre 2017 questo tipo di carte ha fatto registrare una crescita sia del numero di operazioni (+9,2%), sia dei volumi transati (+6.2%) “confermandosi come uno dei prodotti di traino del mercato del credito al consumo”. L’analisi del livello di rischiosità del comparto delle carte di credito mostra, a maggio 2017, un tasso di sofferenza pari all’1,8%, in ulteriore diminuzione rispetto al 2,3% registrato nel 2016. “Se da un lato questi indicatori mostrano una costante seppur lenta crescita del comparto – sottolinea la ricerca – dall`altro permane un certo ritardo rispetto al contesto internazionale in termini di diffusione degli strumenti di pagamento elettronici, visto che rispetto ai paesi europei il rapporto tra il valore delle transazioni effettuate con carte di pagamento e il Pil vede il nostro Paese ancora nelle ultime posizioni e ben al di sotto della media europea (13.6%). Infatti tale rapporto per l`Italia risulta pari al 9.6%, seppur in crescita rispetto alle precedenti rilevazioni”. “Questo – conclude lo studio – lascia presuppore ampi margini di sviluppo già nell`immediato futuro, con la direttiva PSD2 destinata ad avere un impatto rilevante”.