E’ sempre guerra nel Pd Sicilia, renziani contro Crocetta: “Imbroglione hai fallito”
TORMENTI DEMOCRATICI A innescare la polemica l’inchiesta sui presunti bandi truccati al comune di Siracusa, nella quale sono indagati un assessore, Foti, e l’ex capogabinetto del primo cittadino
“Dell’imbroglio il presidente Crocetta ha fatto una virtu’ e un’arma politica, ma e’ una strategia di corto respiro perche’ il suo fallimento e’ sotto gli occhi di tutti, a partire dai siciliani che piangono le conseguenze del suo governo. Vero e’ che Crocetta e’ un rottamatore. Ma, purtroppo per noi, della Sicilia e non della vecchia politica”. Torna ad alzarsi la temperatura tra i renziani e il governatore siciliano Rosario Crocetta. Parole di fuoco quelle del sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo (foto), uno dei colonnelli siciliani, insieme a Davide Faraone, dell’ampia area del Pd che fa riferimento al premier. L‘occasione e’ l’inchiesta sui presunti bandi truccati al Comune di Siracusa, nella quale – notizia di oggi – sono indagati un assessore, Alfredo Foti, e l’ex capogabinetto del primo cittadino, Giovanni Cafeo, componente della segreteria regionale del Pd. Una bufera all’ombra di Palazzo d’Orleans, a pochi giorni peraltro dai ballottaggi, nei quali il Pd isolano gioca sfide importanti.
Crocetta sostiene che per due volte Cafeo gli e’ stato sottoposto per un posto nel suo governo, ma che si e’ opposto: “Puntai i piedi per impedirlo”, rivendica, “se non avessi tenuto la barra dritta, questo governo sarebbe caduto da tempo”. “Davvero penoso – ribatte Garozzo – il presidente di una grande regione come la Sicilia costretto a raccontare bugie per darsi la credibilita’ persa con gli atti compiti in questi anni. Ne’ io ne’ Faraone abbiamo mai proposto Giovanni Cafeo per un posto di assessore regionale. E’ un’affermazione palesemente falsa, ma siamo ormai da tempo abituati a vedere un presidente, che dovrebbe rappresentare una delle piu’ grandi regioni italiane, strumentalizzare indagini che non lo riguardano, ne’ direttamente ne’ indirettamente, per vestire i panni del moralizzatore”.