Economia

Sempre più laureati lasciano l’Italia. Regno Unito, meta preferita

In aumento i laureati italiani che lasciano il Paese, sono quasi 25 mila nel 2016 (+9% sul 2015). Lo riferisce l’Istat nel report ‘Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente’. L’Istituto di Statistica sottolinea pero’ che tra chi emigra restano piu’ numerosi quelli con un titolo di studio medio-basso (56 mila, +11%). Gli emigrati italiani confermano la loro preferenza per il Regno Unito (21,6%). Tra le principali mete di destinazione, la Germania (16,5%), la Svizzera (9,9%) e la Francia (9,5%). In particolare l’Istituto di Statistica sottolinea che nel 2016 assumono particolare rilievo i flussi degli italiani verso il Regno Unito che, nell’arco di un solo anno, sono passati da 17 mila a 25 mila (+42%). Si tratta verosimilmente di un effetto indotto dalla prospettiva della Brexit: l’aumento degli emigrati italiani verso il Regno Unito, infatti, puo’ dipendere dalla necessita’ di registrarsi in AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) per poter dimostrare di essere residenti nel territorio britannico prima che vengano resi esecutivi i negoziati di uscita dall’Ue. E’ presumibilmente una “regolarizzazione” di italiani che gia’ si trovano nel Regno Unito e che potrebbero quindi non essersi necessariamente trasferiti nel corso del 2016. Gli altri Paesi di destinazione degli emigrati di cittadinanza italiana sono prevalentemente dell’Europa occidentale: Germania (19 mila emigrati), Svizzera e Francia (circa 11 mila), Spagna (6 mila). Gli immigrati italiani, invece, provengono piu’ frequentemente da Germania (5 mila immigrati), Brasile (5 mila), Regno Unito e Svizzera con oltre 3 mila immigrati. In merito al saldo migratorio netto con l’estero, nel 2016 torna a crescere di oltre 10 mila unita’, raggiungendo quota 144 mila (+8% rispetto al 2015) per effetto del maggiore aumento delle immigrazioni rispetto alle emigrazioni. Lo dice l’Istat nel suo report ‘Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente’. Le immigrazioni (iscrizioni in anagrafe dall’estero) ammontano a quasi 301mila (+7% rispetto al 2015); circa nove su dieci riguardano cittadini stranieri.

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