“Grazie a senatrici e senatori che su stabilità e legge elettorale hanno dato stanotte lezione di politica a ostruzionismi #lavoltabuona”. Lo ha twittato di prima mattina il premier Matteo Renzi su Twitter al termine delle quasi 24 ore ininterrotte a palazzo Madama servite per dare il via libera alla legge di stabilità, che fra domani e lunedì otterrà dalla Camera l’approvazione definitiva. E per incardinare l’Italicum in aula senza esame degli emendamenti in commissione, in modo che dal 7 gennaio alla ripresa dei lavori parlamentari la riforma elettorale sarà la prima legge all’ordine del giorno dell’assemblea. Il disco verde di palazzo Madama alla legge di stabilità, con i voti della sola maggioranza e nella bagarre scatenata dalle opposizioni Fi-M5S-Lega e Sel, è giunto fra le 4,30 e le 6 del sabato mattina pre-natalizio dopo una maratona notturna in aula ininterrotta.
In tre tappe: prima il voto decisivo e schiacciante (162 a 37) a favore della fiducia, quindi una rapida riunione del Consiglio dei ministri per approvare la nota di variazione al Bilancio, quindi il voto definitivo sulla legge di Bilancio con 161 senatori della maggioranza a favore e 78 contrari, anche stavolta senza astensioni. La differenza di numeri fra le due votazioni sta nella mancata partecipazione al voto sulla fiducia per protesta da parte dei parlamentari Cinque Stelle, presenti invece per dire no al bilancio. La protesta delle opposizioni contro la fiducia e il maxiemendamento, d’altra parte, era stata dura e corale. Anche i senatori di Forza Italia avevano abbandonato con i grillini l’aula che avevano chiesto invano di rimandare il testo della manovra in commissione alla luce del maxiemendamento presentato in notturna, decidendo poi di distinguersi e rientrare per evitare un’approvazione unanime e mettere agli atti qualche no alla manovra. “Questa – ha tuonato il capogruppo di Forza Italia Paolo Romani- è una delle pagine peggiori della storia parlamentare”.
D’altra parte lo stesso viceministro all’Economia Enrico Morando ha ritenuto opportuno chiedere scusa pubblicamente ai senatori per tempistica e modalità di presentazione e voto del maxiemendamento che ha modificato la manovra. La palla, per il calcio di rigore finale sulla nuova legge di stabilità limata e rilimata per tutto il pomeriggio e la serata di ieri a palazzo Chigi, è tornata a Monteciorio. La presidente della Camera Laura Boldrini e la conferenza dei capigruppo definiranno oggi la tempistica in aula a Montecitorio e l’uffficio di presidenza della commissione Bilancio in serata calendarizzerà il programma di lavoro istruttorio della commissione sulle modifiche introdotte al Senato. Il timing, salvo sorprese, dovrebbe prevedere per domenica mattina alle 10 l’inizio dell’esame alla Camera per un via libera definitivo già nella serata di lunedì.