Sentenza Consulta apre la partita sulle presidenze al Senato. Già circolano i primi nomi
POLTRONE VACANTI Vertice della commissione Affari costituzionali appare delicato alla luce della definizione di una nuova legge elettorale
La sentenza della Corte costituzionale sull’Italicum oltre a segnare il via al confronto sulla nuova legge elettorale, sarà determinante anche per la sistemazione delle posizioni lasciate vacanti in Parlamento in seguito all’insediamento del governo Gentiloni. Per quanto riguarda il Senato si tratta della presidenza della commissione Affari costituzionali, già occupata dalla senatrice Anna Finocchiaro del Pd, attuale ministro dei Rapporti con il Parlamento, alla quale in commissione è subentrato pro-tempore il capogruppo dem, Luigi Zanda. E della vicepresidenza del Senato, attualmente vacante, posto già occupato dalla senatrice Pd, Valeria Fedeli, ora ministro per l’Istruzione.
AFFARI COSTITUZIONALI In particolare il posto al vertice della commissione Affari costituzionali appare delicato e cruciale, proprio alla luce dell’esame e della definizione di una nuova legge elettorale, che come minimo dovrà tenere conto delle indicazioni della Consulta. Attualmente a svolgere il ruolo di presidente è il vice, il senatore Salvatore Torrisi di Ap. Zanda, come si è detto, ha occupato al momento il posto in quota Pd occupato da Finocchiaro in commissione, ma ha smentito chiaramente le indiscrezioni che lo indicavano come un suo possibile successore alla presidenza. Certo la delicatezza del ruolo di cui si parla, per quanto attiene alla riforma della legge elettorale, lascia intendere che dovranno intercorrere accordi politici in seno alla maggioranza per individuare il nuovo presidente, che realisticamente sarà del Pd. Sui tempi dell’accordo, che a questo punto comprenderà anche la posizione della vicepresidenza del Senato, è ancora presto per dire. Anche perchè non è ancora stato stabilito quale sarà il ramo del Parlamento (Camera o Senato) che inizierà l’esame della nuova legge elettorale. E non sono poche le indicazioni secondo cui potrebbe anche essere assegnato a Montecitorio.