Renzi torna a essere l’incubo di Conte, governo già in bilico nelle commissioni parlamentari

Renzi torna a essere l’incubo di Conte, governo già in bilico nelle commissioni parlamentari
Matteo Renzi
19 gennaio 2021

“Non si può cancellare quel che è accaduto”, ha detto Giuseppe Conte, chiudendo la porta in faccia a Italia Viva. Ma se il premier dovesse passare indenne anche il voto di fiducia, previsto per questa sera al Senato, e quindi avere la maggioranza in entrambe le aule parlamentari anche senza i renziani, sarà comunque complicato cancellarli e fare a meno di loro nelle commissioni parlamentari. In attesa che le commissioni vengano riequilibrate dopo le novità nella composizione della maggioranza – ad esempio l’allargamento di alcune componenti del Misto o l’uscita di Renata Polverini da Fi – la fotografia attuale è impietosa per il governo Conte.

Al Senato Pd, Leu, M5s e i ‘volenterosi’ del Misto hanno la maggioranza senza Iv soltanto nelle commissioni sesta, nona e undicesima, cioè Finanze, Agricoltura e Lavoro. Nelle altre, se i renziani dovessero passare dall’astensione al voto con l’opposizione, si andrebbe al pareggio (che, da regolamento, vale come una bocciatura) o alla sconfitta. Senza contare che a palazzo Madama è di Italia Viva la presidenza della commissione Sanità. In Bilancio, poi, dove ci sarà da approvare il decreto Ristori 5: sia Renzi che il centrodestra hanno fatto sapere che non faranno mancare il proprio appoggio ma, con i voti così determinanti, non prima di vedere accolti gli emendamenti che ritengono dirimenti.

Leggi anche:
Parigi si aggiunge a Londra e Washington: autodifesa ucraina passa per i missili a lungo raggio

Va meglio – ma non troppo – alla Camera dove Iv presiede le commissioni Finanze con Luigi Marattin e Trasporti con Raffaella Paita. Se i renziani decidessero di votare con l’opposizione si andrebbe a un pareggio in commissione Affari Costituzionali, Giustizia, Difesa ed Esteri. La ‘nuova’ maggioranza sarebbe tale in Bilancio, Finanze, Cultura, Ambiente, Lavoro, Affari Sociali, Agricoltura, Politiche Ue. Mancherebbero i voti invece in Trasporti e Attività produttive.

La prima grana sarà il decreto Milleproroghe che scade il primo marzo. È fermo alla Camera, in prima lettura, non sono neanche state fatte le audizioni, in attesa si risolva la crisi di governo. Il provvedimento è assegnato alle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio e per portarlo avanti toccherà necessariamente scendere a compromessi con il centrodestra o con Italia Viva. La previsione è che il decreto, che da diversi anni si caratterizza per essere una diligenza assalita dalle norme più variegate durante l’esame parlamentare, ne uscirà ‘gonfiato’ più che mai.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti