Nello scorso mese di agosto, nell’ambito di indagini riguardanti reati fiscali e truffe in danno di compagnie d’assicurazione, delegate al nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Pesaro, sono state acquisite notizie utili alla localizzazione del dipinto da cui è emerso che il dipinto “ritratto di Isabella d’Este” era custodito presso il caveau di una banca privata di Lugano. Ne è scaturita una nuova richiesta urgente di assistenza giudiziaria che nel pomeriggio di ieri, 9 febbraio, ha portato al sequestro del quadro e del contenuto di una cassetta di sicurezza. Il sequestro, effettuato dalla polizia svizzera, ha visto la partecipazione di ufficiali di p.g. della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri ed è avvenuto a seguito di avanzate trattative di vendita dell’opera, per un importo di circa 120 milioni di euro. Il dipinto olio su tela, raffigurante il ritratto di Isabella d’Este, di dimensioni cm 61×46,5, sarebbe attribuibile al maestro Leonardo da Vinci sulla base di pareri e di perizie effettuate con la fluorescenza, che lo ritengono pienamente compatibile, quanto a datazione, con la pittura dei primi decenni del XVI Secolo. L’esecuzione del sequestro ha reso urgenti attività operative che sono tuttora in corso. Si procede per associazione per delinquere finalizzata all’illecita esportazione di opere d’arte, in assenza di licenza di esportazione e anche per altra associazione per delinquere, in parte costituita dalle stesse persone, finalizzata alla commissione di truffe in danno di società di assicurazione.