Sarebbe stato un sequestro lampo quello che ha coinvolto in Camerun cinque cittadini italiani e sette svizzeri, in viaggio di piacere nel Paese. I 12 turisti prima rapiti e poi liberati, nella giornata di lunedì, nell’area di Nguti, regione Sud-occidentale del Camerun, facevano parte del gruppo “African Adventure”. Ieri – secondo le informazioni fornite da Cameroon Report – sono stati ricevuti dal ministro camerunense degli Affari Esteri, Lejeune Mbella Mbella, in presenza di numerosi membri del governo e degli ambasciatori di Svizzera e Italia in Camerun. Il sito, che fornisce anche l’elenco dei nomi dei turisti liberati dalle forze di sicurezza camerunensi, spiega che il gruppo è stato tenuto in ostaggio per alcune ore da una banda di terroristi armati nella località di Moungo-Ndor, quartiere di Nguti, nel dipartimento di Kupe Muanenguba. Il gruppo si stava recando al Monte Manengouba per visitare i “Twin Lakes”. Il governo camerunese non ha fornito dettagli sulle circostanze del sequestro. Allo stesso modo è rimasto in silenzio sulle condizioni in cui sono stati rilasciati i 12 turisti italiani e svizzeri. Il ministro della Comunicazione camerunense, Issa Tchiroma Bakary, tuttavia, si è congratulato con la polizia e le autorità della regione Nord-occidentale per il ruolo che hanno svolto nella liberazione degli ostaggi.
Presa di ostaggi molto frequente
Allo stesso tempo, elogiando il patrimonio turistico del paese, Issa Tchiroma ha chiesto ai turisti di continuare a fidarsi della destinazione Camerun. La presa di ostaggi sembra essere diventata molto frequente presso i sostenitori della secessione delle aree anglofone del Camerun che, riferisce ancora il sito di Cameroon Report, non esitano a ricorrere ad azioni terroristiche per perseguire il loro fine. Non si hanno ancora notizie, ad esempio, del vice prefetto di Batibo e del delegato regionale per gli Affari sociali del Nord-Ovest, rapiti da diverse settimane. E solo alcune settimane fa sono cadute nelle mani dei sequestratori, prima di essere rilasciati, il presidente del Consiglio di amministrazione della GCE e gli studenti della Dschang University. Il 15 marzo scorso, inoltre, quattro impiegati di un’impresa di costruzioni, due camerunesi e due tunisini, sono stati rapiti nel Sud-Ovest. Uno dei due tunisini è stato ucciso e gli altri tre ostaggi sono stati rilasciati. A ciò si è aggiunto l’assassinio, negli ultimi tempi, di molti elementi delle forze di polizia da parte di gruppi armati che si reclamano appartenenti a movimenti secessionisti. askanews