“Bortone doveva essere licenziata per quello che ha fatto, e invece non è stata punita. In nessuna azienda sarebbe consentito fare un post contro l’azienda per cui lavora. Adesso l’11 giugno avrà modo di chiarire e prenderemo una decisione”. Lo ha detto l’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio intervistato alla festa dell’innovazione de Il Foglio, che sulla sua versione on line riporta le parole dell’Ad secondo il quale quella a sua guida non è affatto “TeleMeloni”.
“Più che altro dovrebbero chiamarci Teleopposizioni. Mi hanno girato un report dell’Osservatorio di Pavia. Mai come nella mia gestione c’è stato spazio per le opposizioni, mentre si è ridotto il tempo per la presidente del Consiglio”, sottolinea Sergio. L’ad ha anche annunciato che il prossimo amministratore delegato sarà Giampaolo Rossi “e io sarò il prossimo dg”. Parole che scatenano la reazione delle opposizioni ma anche dell’Usigrai. “Le accuse rivolte a Serena Bortone dall’Ad Rai Roberto Sergio sono gravissime. Un atto diffamatorio e intimidatorio nei confronti di una giornalista `colpevole` di non essersi piegata alla censura e di aver agito in difesa dell`autonomia del servizio pubblico. Le parole di Sergio hanno un unico e neanche troppo nascosto obiettivo: nascondere sotto la sabbia la censura Rai contro Scurati. Dopo aver annullato il contratto dello scrittore senza alcuna spiegazione valida, l`Ad Rai minaccia forse di fare lo stesso con Bortone? La sua arroganza non ha limiti”, sottolinea Antonio Nicita, senatore PD e componente della Commissione di vigilanza Rai.
Per Francesco Verducci, senatore Dem in Vigilanza, si tratta “dell’arroganza di un potere che è diventato censura e intimidazione”. “E’ chiaro – continua Verducci – il tentativo di Sergio di preparare il terreno all’epurazione di Serena Bortone, rea di autonomia e pluralismo. Sergio attacca una giornalista che ha agito nell’interesse della credibilità e dell’autonomia del servizio pubblico, prerogative che a Sergio evidentemente danno fastidio”. Anche il sindacato Rai Usigrai ritiene “inaccettabili e gravissime le dichiarazioni dell’ad Roberto Sergio su Serena Bortone”. “Arrivare a ipotizzare pubblicamente il licenziamento di una dipendente mentre è in corso un procedimento disciplinare, ha il sapore della minaccia – spiega una nota -. Se Serena Bortone deve essere licenziata, quale sanzione avrebbe dovuto meritare Roberto Sergio che nell’aprile del 2023 da direttore della radiofonia attaccò su Facebook il direttore di Radio1 Vianello, accusandolo di “amplificare la violenza”? L’Ad dell’epoca avrebbe forse dovuto evocare il suo licenziamento?”.