Cronaca

Setta macrobiotica schiavizzava adepti

Guai seri per il “guru” della macrobiotica Mario Pianesi, fondatore della catena di ristoranti “Un punto macrobiotico” (Upm), circa 100 locali e 90.000 associati, sparsi in tutta Italia. In seguito alle indagini condotte dai poliziotti delle Squadre Mobili di Ancona e Forlì e supportate dalla Squadra Anti Sette del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, Mario Pianesi si trova indagato assieme ad altre 3 persone, tra cui la moglie (Loredana Volpi), accusato di essere a capo di un “psico-setta” tra le Marche e l’Emilia-Romagna. Tutto è iniziato nel 2013 con la denuncia da parte di una ragazza, le cui immagini sono state diffuse dalla polizia, che era arrivata a pesare 35 chili. La donna, che è stata spinta a frequentare i centri dal fratello e dalla madre, ha raccontato di essere stata attirata dai “benefici miracolosi” della dieta “Ma.Pi”, dal nome di Mario Pianesi, di cui esistono cinque diverse tipologie, a seconda della rigidità.Tra i reati contestati al fondatore di Upm e ai suoi collaboratori “associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni aggravate ed evasione fiscale” per circa 300.000 euro. Il capo della squadra Mobile e vice-questore di Ancona, Carlo Pinto, ha sottolineato che le denunce nei confronti di Pianesi sono in totale 8, 4 del forlivese e altrettante provenienti da Ancona. Sono tutti soggetti fragili, chi ha iniziato a seguire Pianesi perché malato, con problemi o perché di carattere debole. Secondo gli inquirenti, queste persone sarebbero state manipolate e “convinte” ad abbandonare il loro lavoro e a lavorare per l’associazione, a volte a titolo gratuito, altre volte sottopagate.

In sostanza, una “dieta” ai limiti del digiuno, contatti con l’esterno ridotti al minimo e donazioni obbligatorie spacciate per offerte volontarie e che ha portato gli adepti della ‘psico-setta’ a una vita da semi schiavi. “Mario ha gia’ pensato a tutto per noi – dicevano tra di loro gli adepti – bisogna fare bene tutto quello che lui ci dice di fare, in modo da poter guarire sia le malattie fisiche che quelle dell’anima, in modo da ripulire il nostro Karma”. Ma c’era chi veniva umiliato in pubblico solo per aver derogato alla dieta concedendosi una merendina, chi veniva spinto a lasciare il lavoro e chi a troncare i rapporti con amici e parenti. Secondo gli investigatori, tutta la loro vita era gestita dal ‘maestro’, che si avvaleva dei suoi uomini piu’ fidati, facenti parte della “segreteria”, attraverso “capizona” e “capicentri”. L’analisi dei flussi di una cinquantina di conti correnti bancari e postali ha consentito di individuare i movimenti di denaro entrati nelle casse della psico-setta, attraverso un collaudato sistema di “offerte”. In caso di mancata adesione, veniva avviato una sorta di processo sommario al cospetto di tutta la comunita’ dei macrobiotici allo scopo di deridere e colpevolizzare il ‘reprobo’, invitato a fare pubblica ammenda. Chi non riusciva a far fronte alle “donazioni” poteva incorrere nell’espulsione. E alcune delle persone sentite dagli investigatori hanno raccontato come – una volta fuori, senza lavoro e lontane da parenti e amici – si siano trovate a vivere situazioni di disperazione e di isolamento: costrette a vendere casa o a rivolgersi, per poter mangiare, all’aiuto della Caritas.

GLI AFFARI DI PIANESI

la dieta Ma-Pi (Macrobiotica Pianesi) che, si legge sul sito del Punto Macrobiotico “agisce in continuita’ storica e ideale con l’omonima Associazione ideata e fondata in Sforzacosta di Macerata da Mario Pianesi nel 1980”. Negli anni l’impero di Pianesi cresce: oltre 20.000 le conferenze pubbliche e gratuite sulla teoria Ma-Pi e piu’ di 8.000 i corsi di cucina Ma-Pi. Oltre naturalmente a convegni in Italia e all’estero e pubblicazioni scientifiche. Il lavoro di Pianesi e’ – si legge ancora nel sito – conosciuto in Africa, America del Sud, Asia ed Europa. Alcune sue attivita’ sono svolte in collaborazione con organismi nazionali e sovranazionali, quali Fao, Unesco, Wfp, Ifad, Parlamento Europeo, e con i ministeri, italiani e stranieri della Salute, dell’Ambiente e dell’Agricoltura. Ma Pianesi va oltre la macrobiotica, del resto il suo obiettivo e’ “applicare le teorie antiche cinesi alle diverse discipline e branche della conoscenza umana”. Oltre alle cinque Diete Ma-Pi, grazie alle quali, si legge in un volantino dell’Upm, si puo’ “contribuire alla prevenzione e cura di malattie croniche e degenerative quali obesita’, tumori, malattie cardiovascolari, autoimmuni e del sistema nervoso”, vi e’ l’etichetta Trasparente Pianesiana con le informazioni sull’origine dei suoi ingredienti, le sue caratteristiche principali e i consumi di risorse ambientali della sua filiera di produzione. E ancora: la Policoltura Ma-Pi, che offre una soluzione “semplice, efficace ed economica”. Un metodo agricolo, si spiega, ideato, sperimentato e proposto da Pianesi fin dai primi anni ’70, “che parte dalla tutela e osservazione delle piante spontanee, influenzate dall’influsso delle costellazioni, al fine di individuare le piante selvatiche ‘indicatrici’ che guideranno la scelta delle colture piu’ idonee, unificando le antiche tradizioni millenarie con i riferimenti scientifici di base piu’ importanti (dal pH dei suoli, alla biodiversita’, allo studio delle biomasse, etc.)”. Policoltura che si basa “sulla riproduzione spontanea dei semi e il recupero di antiche e autoctone varieta’ di cereali, ortaggi, legumi, frutta, etc”, coltivando “senza utilizzare prodotti chimici di sintesi, seminando i prodotti di stagione, in rotazione e consociazione fra di loro, circondati da siepi e sotto file di alberi autoctoni (distanti fra loro dai 5 ai 10 metri, dipendentemente dal tipo di terreno)”. La lista dei riconoscimenti e’ lunghissima: dall’Accademia delle Scienze di Mongolia, al Centro Internazionale studi diabete che aveva addirittura condotto a Roma uno studio pilota sperimentando per la prima volta in Italia e in Europa un possibile effetto terapeutico delle diete Ma-Pi nella cura del diabete mellito di tipo 2 (i risultati si possono facilmente reperire su PubMed).

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