Generano più inquietudine che mistero, questi chiacchierati filmini che sarebbero stati registrati a casa della deputata Giulia Sarti, auto sospesasi alcuni giorni fa dal MoVimento Cinque Stelle. E non solo perché la trentaduenne riminese è parlamentare della Repubblica italiana, ma soprattutto perché fino a qualche settimana fa, assumeva un ruolo istituzionale ancor più delicato, qual è quello della presidenza della commissione Giustizia di Montecitorio. Si parla di documenti, foto e video. Con contenuti non ben chiari anche se è ipotizzabile si tratti di scene “compromettenti”. E che sarebbero immortalati in due hard disk: uno in possesso dell’ex collaboratore della Sarti, Andrea Bogdan Tibusche; l’altro appartenente proprio alla deputata grillina che sì che s’è autosospesa, ma non è stata cacciata dal M5s. Tutto come riportato dalla trasmissione de “Le Iene”, protagonista puntuale di queste rivelazioni che oramai stanno assumendo contorni da fiction.
Il mistero in casa Sarti nasce dall’acquisto di un sistema di videosorveglianza, acquistato e istallato dallo stesso Bogdan, reduce di aver incassato un’archiviazione dopo che la Sarti lo aveva denunciato per appropriazione indebita di 12mila euro. Le telecamere furono acquistate dall’ex compagno della deputata, ma con i soldi della Sarti che, a sua volta, doveva versare sul conto del Microcredito per le imprese, invece, sono rimasti “incagliati” nel suo stesso conto corrente. “Ho usato la mia carta perché sennò bloccavo la sua carta. Mi è stato chiesto di installare un sistema di videosorveglianza a casa sua e abbiamo speso 4mila euro, e installai quel sistema”, racconta Bogdan all’inviato Filippo Roma. Telecamere dalle dimensioni di una moneta di due euro, piazzate in tutte le stanze, compresa quella della camera da letto, dove dorme l’onorevole pentastellata. Ci sarebbero anche filmati privati tra un onorevole e altri uomini – amanti? – che però pare siano stati inconsapevoli di essere ripresi. Fatto inquietante e che tira fuori due misteriosi personaggi: Dedo e Luca.
“Queste due persone le conosco per nome”, continua a raccontare Bogdan a la Iena. “Luca è un amico della Sarti che va a casa della Sarti e viene videocontrollato penso che sì – afferma l’ex collaboratore della parlamentare che nega di essere stato suo fidanzato – nel senso che quelle telecamere registravano h24, registravano tutto e tutti…”. Sconvolgente, se così stanno le cose. Anche perché, non si capisce, come evidenzia ancora Bodgan, perché la Sarti “aveva necessità di registrare 24h su 24 quello che… succedeva a casa sua”. Non venivano filmati soltanto i misteriosi Dedo e Luca, “ma penso anche altre persone che frequentassero la casa della Sarti, anche la sua collaboratrice, altre persone…”, puntella Bodgan, ricordando che avrebbe collaborato con mezzo M5S, realizzando “gratuitamente” anche blog, come quello che ha fatto ad Alessandro Di Battista.
Il rumeno, Bodgan, tiene a precisare due cose, come volesse mettere mani avanti. La prima: “Io non posso sapere se poi la Sarti informava qualcuno che a casa sua c’era un sistema di telecamere…”. La seconda: “Quando lei (Sarti, ndr) riceveva persone a casa e io ero lì per lavorare, dovevo lasciare casa libera perché io non assistevo mai alle riunioni private della Sarti. Mai assistito…”. Riepilogando. Secondo Bogdan, chiunque sia passato da casa Sarti negli scorsi anni per motivi privati, per motivi di lavoro o per motivi politici, sarebbe stato video registrato, e che lui e la deputata sarebbero ancora in possesso di una copia di quei filmati. Rivelazione che ha sapore di un avvertimento forse per alcuni personaggi che, in questi ultimi anni, hanno frequentato la casa della deputata riminese.