Cronaca

Sgarbi, sconcertato da decisione Tar ma giudici hanno ragione

“Dal punto di vista formale sono sconcertato, ma dal punto di visto contenutistico sono assolutamente convinto che le ragioni del Tar siano giuste perché agisce sulla base di incongruenze, errori formali e procedurali che vanno dalla nomina del presidente della Commissione Baratta alla scelta di tre direttori senza punteggio: sono tutte decisioni formalmente scorrette”. Così, Vittorio Sgarbi, commenta la sentenza del Tar del Lazio che ha bocciato le nomine di cinque direttori di musei italiani, sottolineando che “al di là della legittimità e della ragione”, il pronunciamento del tribunale amministrativo “dimostra che il popolo non è sovrano e tantomeno il parlamento”. Per Sgarbi la decisione del Tar certifica che “tutto quello che da due anni, i direttori ‘bocciati’ hanno fatto è praticamente illecito”. Ciò che non funziona è il sistema di nomina di questi direttori, “un ginepraio da cui non se ne esce. Sono regolette interne, stabilite da funzionari dementi che hanno cercato di introdurre un criterio di democratizzazione delle nomine. Un vero pasticcio all’italiana: è come se per scegliere i ministri il presidente del Consiglio facesse un concorso, ma la nomina è fiduciaria”. Secondo il critico d’arte il ministro “Franceschini è vittima di un meccanismo perverso in cui si muove, accettando criteri che gli hanno fornito. Ma se io fossi ministro queste procedure non le accetterei, avrei fatto solo nomine” sulla base della “chiara fama” e del “riconoscimento di qualità”.

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