Sì al taglio degli stipendi dei dipendenti
Via libera dell’Ufficio di presidenza di Camera e Senato al taglio degli stipendi dei dipendenti. Dunque i “tetti” alle retribuzioni ci saranno ma sono tutti ancora da definire. O meglio, sono tutti da definire tranne uno: perché la decisione assunta dalle due amministrazioni in maniera congiunta è stata quella di recepire i principi del decreto governativo e quindi di stabilire che i consiglieri non possano andare oltre i 240mila euro. Con una differenza: per loro dal tetto sono esclusi gli oneri previdenziali pari all’8,8%.
“Permanendo la necessità di una revisione complessiva della spesa pubblica, in un contesto di crisi economica e sociale che richiede di dare priorità alla crescita e all’occupazione, anche il Parlamento – si legge nel documento approvato con l’astensione della Lega e il voto contrario di Fdi – è chiamato a fare la sua parte, proseguendo con decisione sul terreno del contenimento dei propri costi di funzionamento”.
Il tetto non varrà però solo per i consiglieri, ossia per i ruoli più remunerati, ma per tutti. “L’articolazione stessa dei livelli stipendiali, e l’esigenza di salvaguardare i rapporti retributivi attualmente esistenti fra le diverse categorie professionali – si legge ancora – rendono necessaria la fissazione di un tetto alle retribuzione non solo per i consiglieri ma anche per le rimenenti categorie professionali, individuato proporzionalmente, in modo da mantenere inalterati i rapporti retributivi oggi esistenti”. (TMNews)