Paolo Savona resta in campo come candidato alla guida del Ministero dell’Economia. È quanto emerso dal vertice che si è tenuto questa mattina a Montecitorio tra il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte e i leader di M5s e Lega Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Di Maio, all’ora di pranzo, ha poi lasciato la sala del governo, dove è invece rimasto al lavoro Conte. Salvini da parte sua è partito per Milano e dovrebbe tornare a Roma solo nel pomeriggio di domani. E tutti i partecipanti hanno mostrato grande ottimismo. “Mattinata di lavoro molto proficua. Stiamo lavorando per dare il governo del cambiamento a questo Paese”, ha scritto su Twitter Conte. “Stiamo lavorando. È una fase molto importante procede tutto per il meglio”, ha detto Di Maio ai cronisti, senza però voler dire niente della lista dei ministri.
Al di là delle dichiarazioni di facciata, però, la conferma del nome di Savona non ha fatto avanzare di un millimetro la partita per la formazione del governo, bloccata dal braccio di ferro ingaggiato da Di Maio e (soprattutto) Salvini con il Quirinale, che sull’economista euroscettico ha sollevato più di qualche dubbio. Questo provocherà uno slittamento dei tempi. Fonti autorevoli del M5s ritengono “poco probabile” che Conte salga al Colle per sciogliere la riserva già questo pomeriggio. Anche perché, probabilmente, servirà un altro incontro a tre con Di Maio e con Salvini, che necessariamente non potrà tenersi prima di domani. Dunque l’ipotesi è che al Quirinale (a cui nessuno al momento ha comunicato niente) Conte possa salire domani o anche domenica, con il giuramento e il passaggio di consegne che, di conseguenza, slitterebbe, forse anche a lunedì. askanews