Si apre la corsa al congresso Pd, caccia allo sfidante di Renzi. Orlando e Speranza primi nomi
RESA DEI CONTI L’ex premier gioca d’anticipo: per domenica prossima ha convocato l’assemblea nazionale del partito. A giugno alle urne
La convocazione a tamburo battente, domenica prossima, dell’assemblea nazionale del Pd ha spiazzato i dem. Matteo Renzi ha giocato d’anticipo lasciando intendere che quella sarà la data in cui proporrà l’anticipo del congresso. Da concludersi entro marzo. In concomitanza con l’auspicato scioglimento delle Camere, in un corsa a perdifiato dalle primarie per la candidatura a premier alle elezioni politiche a giugno. A parte le incognite di un road map del genere, a partire da se e quando si arriverà allo scioglimento delle Camere, l’unica certezza sarebbe la ricandidatura di Renzi alla guida del Pd. L’unica. Perché, al momento, non ci sono sfidanti in campo. E il rimescolamento della geografia Pd in queste ore complica le cose e rende, in qualche modo, meno scontata per Renzi una galoppata senza intoppi verso la segreteria e quindi la premiership. Intanto il rapporto con Areadem di Dario Franceschini.
La componente del ministro dei Beni Culturali è stata azionista di maggioranza nelle primarie dell’8 dicembre 2013 che incoronarono Renzi con il 68% con gli sfidanti Gianni Cuperlo (18%) e Pippo Civati (14%) fermi sotto al 20 per cento. Un rapporto che si è sfilacciato ma che resta fondamentale per Renzi nella gestione dei prossimi mesi sia sul versante congresso che su quello del governo. Alla maggioranza renziana e Areadem, poi si è aggiunta la componente dei Giovani Turchi. Anche in questo caso non sono poche le incognite su un eventuale appoggio alla ricandidatura di Renzi alla segreteria Pd. Da tempo si parla della possibile discesa in campo di Andrea Orlando. Come sfidante di Renzi? Le chance del ministro della Giustizia, se appoggiato soltanto dai suoi, non sarebbero elevate. A meno di un riavvicinamento con la minoranza Pd dove però i rapporti sono al minimo dopo la scelta dei Giovani Turchi di passare con Renzi. Saldamente con l’attuale segretario invece resta la componente di Maurizio Martina. Quanto alla minoranza, intesa come bersaniana, da mesi il candidato in pectore è Roberto Speranza.
Avrà il sostegno di Gianni Cuperlo? Il Sì al referendum è stato uno strappo che non sarà facile ricucire. E comunque, benché Speranza sia considerato il vero sfidante di Renzi, la candidatura dell’ex- capogruppo non è mai stata ufficializzata e, se lo sarà, potrebbe anche avere la concorrenza di altri candidati in alternativa a Renzi. A partire da Enrico Rossi, già in campo da tempo. I riflettori sono puntati anche su Michele Emiliano che però è stato eletto, appena lo scorso anno, alla guida della regione Puglia. La suggestione Pisapia sarebbe in ribasso visto il tentativo dell’ex-sindaco di Milano di costruire un nuovo soggetto alla sinistra del Pd. L’estate scorsa si era anche parlato di Bianca Berlinguer come possibile candidata. E l’area Letta? L’ex-premier si tiene ormai lontano dalle cronache politiche, ma le voci su un suo possibile ritorno alla politica attiva non sono mai tramontate. Come quelle su una candidatura di Matteo Richetti. L’ex-lettiano dopo un periodo di gelo, è però tornato in sintonia con Renzi. Almeno per il momento.