Si complica a Strasburgo la battaglia per l’Ema a Milano

Si complica a Strasburgo la battaglia per l’Ema a Milano
L'Agenzia europea dei farmaci (Ema)
27 febbraio 2018

Si complica la battaglia al parlamento europeo, per la revisione dell’assegnazione della sede della ricca Agenzia europea del farmaco (Ema) ad Amsterdam. Con 14 voti contrari, sette a favore e un’astensione, la commissione Affari costituzionali dell’Eurocamera ha bocciato l’emendamento presentato dalla relatrice Mercedes Bresso (Pd), che chiedeva di eliminare dal testo del nuovo regolamento dell’Ema proposto dalla Commissione Ue, ogni riferimento alla citta’ di Amsterdam come nuova sede, e di tornare a discuterne. Una batosta che ha scoperto il fianco bipartisan degli europarlamentari. L’iniziativa e’ stata votata infatti da tutto il gruppo dei Socialisti e democratici (S&D), ha rilevato Bresso “ma respinta col voto determinante di tutto il Ppe e dei liberali dell’Alde”. “Le promesse e le rassicurazioni” del capogruppo del Ppe Manfred Weber e del presidente dell’Eurocamera Antonio Tajani si sono “confermate autentiche bufale”, cosi’ come e’ stata “dimostrata l’assoluta irrilevanza di Berlusconi nel Ppe”, ha attaccato la relatrice. A rincarare la dose, nella lettura politica di quanto avvenuto, e’ stata la capodelegazione del Pd Patrizia Toia: “Il Ppe ha deliberatamente inferto uno schiaffo a Forza Italia. Noi continueremo a batterci per il rispetto del Parlamento europeo”.

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Elemento da aggiungere al quadro e’ che gli unici italiani presenti in aula erano Bresso e la pentastellata Eleonora Evi. E sebbene il sindaco di Milano Beppe Sala anche sia tornato ad insistere sulla necessita’ di “dare battaglia fino all’ultimo giorno”, ed il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni sia tornato a sollecitare l’azione del governo e di un “ravvedimento operoso” dell’Europa, la doccia fredda non lascia ben sperare per il prossimo voto, quello alla commissione Ambiente del 12 marzo, e quello successivo in plenaria, qualche giorno dopo. Magra consolazione e’ stato l’ok ad un altro emendamento e ad una dichiarazione di Bresso, con 18 voti a favore, 3 contrari e un astenuto, con cui si ribadiscono le prerogative di co-decisione dell’Eurocamera. Prerogative ribadite anche da un parere gemello di cui e’ stato relatore il pentastellato Fabio Massimo Castaldo, sull’assegnazione dell’Autorita’ bancaria europea (Eba).

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