Si rimette in moto la macchina della riforma fiscale. In Cdm e-fattura, ruling e abuso diritto

fattura fisco media

Si rimette in moto la macchina della riforma fiscale. Approdano domani per il primo esame in Consiglio dei ministri, convocato per mezzogiorno, altri dlgs attuativi della delega con importanti novità a partire dalla fattura elettronica facoltativa per privati e lo scontrino digitale che sostituirà il vecchio registratore di cassa. Novità in arrivo anche sulle imprese con il dlgs sulla crescita e l’internazionalizzazione che prevede il cosiddetto ‘ruling internazionale’, il trattamento per le aziende straniere che vogliono investire in Italia e quelle italiane che intendono spostarsi all’estero, per dare certezza alle imprese su alcuni punti che in questi anni hanno portato a molti contenziosi con il Fisco. Sul tavolo del governo anche un nuovo esame del decreto sulla certezza del diritto (che dovrebbe essere collegato alla ‘cooperative compliance’, cioè il tutoraggio dell’Agenzia delle Entrate sulle imprese di grandi dimensioni) rinviando però a giugno la parte controversa sulle sanzioni che contiene anche la modifica delle soglie di punibilità per chi evade (compresa la contestata norma salva-Berlusconi). Questo nodo, insieme ad altri decreti sensibili come quello sui giochi, sulla riforma del catasto e sul processo tributario e di Equitalia dovranno arrivare entro giugno. La delega è stata approvata dal Parlamento a marzo dello scorso anno e finora hanno visto la luce soltanto tre dei tanti decreti attuativi: quello sulle commissioni censuarie (primo passo della riforma del catasto), sulle semplificazioni (che ha dato il via alla sperimentazione del 730 precompilato) e sul riordino della tassazione dei prodotti da fumo.

Tornando alla fatturazione elettronica, si profila una vera e propria rivoluzione fiscale per commercianti e imprenditori. Per chi aderirà alla fattura elettronica lo scontrino diventerà facoltativo e non sarà più soggetto alle relative multe. Si tratta di un’operazione diversa dalla fatturazione elettronica per le pubbliche amministrazioni che è andata a regime dal 31 marzo scorso. A differenza della P.A. per i privati l’emissione della e-fattura non sarà un obbligo, ma vengono introdotti incentivi all’utilizzo per consentire una rapida diffusione della tracciabilità telematica. In sintesi, chi la sceglierà avrà meno obblighi e controlli. In particolare, si garantisce una corsia preferenziale per ottenere i rimborsi Iva entro tre mesi, spariscono gli adempimenti introdotti con lo spesometro e scompare l’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi e quello relativo alle operazioni con i paradisi fiscali. Inoltre, potrebbero essere ridotti da quattro a tre anni i termini per gli accertamenti e le rettifiche.

Il processo verrà introdotto gradualmente. Si partirà dal primo luglio 2016 quando i titolari di partita Iva potranno sperimentare l’emissione, la trasmissione e la conservazione delle fatture elettroniche sul server dell’Agenzia delle Entrate. Poi dal primo gennaio 2017 le aziende potranno scegliere di passare dal regime cartaceo a quello telematico, ottenendo appunto i vantaggi. Dalla stessa data sarà possibile anche il rilascio dello scontrino o ricevuta elettronica fra i titolari di partita Iva e persone fisiche. Per quanto riguarda l’internazionalizzazione delle imprese, il decreto introduce norme per spingere i grandi gruppi ad investire in Italia e viceversa. E introdurrà anche qualche paletto per impedire il fenomeno della ‘fuga dei profitti’ nei paesi a bassa tassazione. Il decreto mira a introdurre regole certe per gli operatori stranieri che intendono spostare i loro capitali per avviare o rilanciare attività e iniziative produttive in Italia. Dovrebbe, infatti, arrivare una nuova forma di interpello. In pratica, chi vorrà investire in Italia potrà interrogare l’Agenzia delle Entrate con una specifica istanza sulle regole e le norme che disciplinano il trattamento fiscale del piano di investimento o di eventuali operazioni straordinarie che si vogliono realizzare.