Siccità, due terzi dell’Italia a secco. Quest’anno tra i più caldi da oltre 200 anni. Due miliardi di danni

Perdite provocate alle coltivazioni e agli allevamenti. Il Lago di Garda al 34,4% di riempimento, il Po è circa 3,5 metri sotto lo zero idrometrico

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Due terzi dell’Italia è a secco e 2 miliardi di euro sono i danni della siccità. Sono i numeri delle perdite provocate alle coltivazioni e agli allevamenti da un andamento climatico del 2017 del tutto anomalo, che classifica questo anno tra i primi posti dei più caldi e siccitosi da oltre 200 anni, come dimostra lo stato di difficoltà di fiumi e laghi. E quanto emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che il Lago di Garda è appena al 34,4% di riempimento del volume mentre il fiume Po al Ponte della Becca a Pavia è circa 3,5 metri sotto lo zero idrometrico. Dal bacino idrografico del Po dipende direttamente il 35% dell`agricoltura nazionale ma lo stato di sofferenza è esemplificativo della situazione nella Penisola dove i 2/3 del territorio nazionale sono in una situazione di difficoltà idrica. Per gli agricoltori è sempre più difficile ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni: sono coinvolti gli ortaggi e la frutta, i cereali e il pomodoro da industria, ma anche i vigneti e gli uliveti e il fieno per l’alimentazione degli animali per la produzione di latte, che è crollata di circa il 15% anche per il grande caldo. Nonostante tutto, sempre per la Coldiretti, l`Italia resta un paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente cadono, ma per le carenze infrastrutturali se ne trattengono solo l’11%. Aumento delle temperature estive, sfasamenti stagionali con autunno caldo e primavera anticipata, più elevato numero di giorni consecutivi con temperature estive elevate, ma soprattutto modificazione della distribuzione delle piogge e aumento dell`intensità delle precipitazioni sono gli effetti dei cambiamenti climatici che richiedono interventi strutturali.[irp]

L`Italia è costretta ad affrontare una grave emergenza che è già costata all`agricoltura, come detto, perdite per 2 miliardi e che mette a rischio la disponibilità di acqua per usi civili perché è mancata la programmazione in un Paese che è ricco della risorsa acqua, ma che deve fare i conti con cambiamenti climatici in atto. Di fronte alla tropicalizzazione del clima – ha affermato la Coldiretti – serve organizzarsi per raccogliere l`acqua nei periodi più piovosi e per poi distribuirla in quelli più siccitosi. Un piano a tutela degli agricoltori, con misure di contrasto all’emergenza siccita’. Tre gli assi principali di intervento: attivazione del fondo di solidarieta’ nazionale, aumento degli anticipi dei fondi europei Pac, 700 milioni di euro per piano di rafforzamento ed efficientamento delle infrastrutture irrigue. “E’ un intervento necessario guardando al medio periodo e all’effetto che il cambiamento climatico sta producendo sempre piu’ spesso sulle nostre produzioni – ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole Martina -. E’ un tema cardine che affronteremo anche in occasione del G7 agricoltura di ottobre a Bergamo, perche’ per tutelare gli agricoltori dalle crisi c’e’ bisogno di strumenti nuovi e piu’ efficaci”. Grazie ad un emendamento al decreto Mezzogiorno, approvato venerdì scorso in Commissione Bilancio al Senato, le aziende colpite dalla prolungata siccita’ e che non abbiano sottoscritto polizze assicurative potranno accedere ai benefici per favorire la ripresa dell’attivita’ produttiva previsti dalla legge 102 del 2004.[irp]

Le Regioni interessate possono deliberare la proposta di declaratoria di eccezionalita’ degli eventi atmosferici entro il 30 dicembre 2017.  Il Mipaaf, per garantire maggiore liquidita’ alle imprese agricole, ha anche chiesto alla Commissione europea di autorizzare l’erogazione di anticipi almeno fino al 70% per i pagamenti diretti e almeno fino all’85% per il sostegno concesso nell’ambito delle misure a superficie dello sviluppo rurale, e di applicare una deroga sul greening che consenta agli agricoltori di utilizzare i terreni lasciati a riposo per il pascolo/sfalcio anche nei periodi in cui tale pratica e’ vietata. Come investimento strategico sul medio periodo il ministero ha attivato un bando per migliorare le infrastrutture irrigue con una dotazione finanziaria di circa 600 milioni di euro e che verra’ chiuso entro il 31 agosto. A questo si aggiunge un investimento di 107 milioni di euro su 6 opere irrigue gia’ cantierabili e i cui lavori partiranno nei primi mesi del 2018. Secondo un’analisi del Crea, ente di ricerca del Mipaaf, nel solo 2016, la temperatura media annua ha segnato un nuovo record, risultando superiore di +1,35 °C, rispetto al trentennio 1961-1990. A questa situazione, si devono aggiungere le anomalie idrologiche e termiche che hanno caratterizzato gli ultimi mesi, con temperature nettamente superiori alla media (+3,2 °C), associate ad una forte riduzione delle precipitazioni (-53% rispetto alla media del mese di giugno).[irp]