Sicilia, commissione Ars approva bilancio. Baccei: “Nessun accordo scritto con lo Stato”. Le opposizioni: “Cifre false”
Cordaro: “L’assessore all’Economia in grave imbarazzo”. L’Anci Sicilia chiede incontro con il presidente del parlamento siciliano. di Maurizio Balistreri
di Maurizio Balistreri
La commissione Bilancio all’Ars ha approvato ieri sera a maggioranza il bilancio di previsione per il 2015. Nel corso della seduta non sono mancati momenti di scontro tra le opposizioni e l’assessore all’Economia della Regione Siciliana, Alessandro Baccei. Il documento contabile prevede un accantonamento negativo per 450 milioni di euro, fondi iscritti in entrata e che coprono parte della spesa per Comuni e lavoratori precari e forestali. Soldi che rimarranno ‘congelati’ fino a quando la Regione non firmerà gli accordi formali con lo Stato per 300 milioni di trasferimenti di quote Irpef e con la Cassa depositi e prestiti per 150 milioni legati alla moratoria per rate di vecchi mutui. Per Baccei, almeno fino a giugno, ci sarà la liquidità, ma se gli accordi con Stato (“non c’è ancora un accordo scritto con il Governo nazionale”) e con Cdp non saranno firmati o saranno definiti con importi minori rispetto alle stime iscritte in bilancio, il governo spalmerà le minori entrate sugli stessi capitoli di spesa congelati con tagli orizzontali. In commissione adesso si procederà con l’esame della finanziaria.
Sul piede di guerra le opposizioni. Toto Cordaro, capogruppo Pid-Cantiere popolari all’Ars, parla di “un bilancio fondamentalmente falso e di “Baccei in grave imbarazzo quando gli abbiamo fatto notare che la commissione stava approvando l’emendamento per aumentare a 100mila euro la spesa dei consulenti di Crocetta”. Nel merito, Cordaro evidenzia che “i 300 milioni che andrebbero a chiudere il bilancio verranno solo qualora si dovessero chiudere una serie di accordi con il governo nazionale”. E ancora: “Quando ci rendiamo conto che ci sono 150 milioni che costituiscono un mutuo della Cassa depositi e prestiti con la quale c’è un impegno solo verbale, capiamo quanto sia assurda la situazione”. E non è tutto: “Quando assistiamo a capitoli che vengono in bilancio impinguati di 5.000 euro, capiamo che parliamo di cose ridicole. Se questa è l’aria che tira, per venerdì in parlamento, quando dovrebbe approdare la manovra, si profila un duro scontro tra maggioranza e opposizione, al netto delle guerre intestine in atto in casa Pd. All’attacco anche il deputato di Ncd all’Ars, Vincenzo Vinciullo: “E’ una Finanziaria congelata, è chiaro che mancano 450 milioni di euro”. Quindi, “la soluzione che ci è stata prospettata è quella di ricorrere a un mutuo con la Cassa depositi e prestiti”. Intanto, il presidente dell’Anci in Sicilia, Leoluca Orlando, annuncia che “abbiamo chiesto al presidente Ardizzone un incontro per confrontarci sui contenuti della legge finanziaria”.
Clima teso anche in commissione Affari istituzionali all’Ars dove è in esame il disegno di legge sui Comuni che dovrebbe contenere anche i tagli al numero dei componenti dei Consigli comunali e ai gettoni di presenza dei consiglieri comunali. Il ddl dovrebbe essere licenziato dalla commissione in settimana per andare in parlamento nei prossimi giorni assieme alla manovra finanziaria.
Articolo aggiornato alle 13:22