Soltanto a Bagheria dalle urne del primo turno è uscito il nome del nuovo sindaco di uno dei sette Comuni siciliani sopra i 15mila abitanti chiamati al voto ieri 28 aprile. Si tratta di Filippo Tripi, candidato per il centrosinistra, che ha raggiunto il 46% dei consensi imponendosi sul rivale del centrodestra Gino Di Stefano al 32%. Negli altri grossi centri dell’isola in cui si è votato (Monreale, Castelvetrano, Mazara del Vallo, Gela e Caltanissetta) si dovrà attendere invece l’esito del ballottaggio del prossimo 12 maggio. In generale, il voto siciliano fotografa un’isola che conferma la sua tendenza a destra, con una flessione per il Movimento 5 Stelle. I pentastellati, pur mantenendo il primato come partito, non riescono infatti a “conservare” già al primo turno la poltrona di sindaco in quei comuni da loro amministrati negli ultimi 5 anni come Bagheria e Gela. Ma il voto racconta anche di un altro aspetto interessante. Ed è quello della Lega.
Il bagno di folla che ha accolto nei giorni scorsi Matteo Salvini in visita in Sicilia, infatti, non si è tradotto in un consequenziale plebiscito alle urne. Esempio ne è proprio Bagheria, dove pochi giorni fa in migliaia hanno affollato la piazza principale del paese per assistere al comizio del leader del Carroccio ed oggi premia il suo avversario. Sempre il grosso centro in provincia di Palermo punisce il Movimento 5 Stelle. La candidata grillina Romina Aiello, chiamata a raccogliere l’eredità del sindaco pentastellato uscente Patrizio Cinque, si è infatti fermata al 10%. A Caltanissetta, unico capoluogo di provincia dove si votava, andranno al ballottaggio il candidato del centrodestra Michele Giarratana, che si attesta attorno al 37%, e Roberto Gambino del M5s che ha raccolto circa il 20% di consensi. Fuori dai giochi Salvatore Messana del centrosinistra, arrivato terzo, e Oscar Aiello, sostenuto dalla Lega, quarto. Anche Gela volta le spalle al Movimento 5 stelle. Nella città dell’ex governatore Rosario Crocetta, tra 15 giorni si sfideranno al secondo turno Lucio Greco, che ha alle spalle una coalizione che vede l’area di Forza Italia vicina a Gianfranco Micciché e il Pd, e Giuseppe Spata, candidato da Lega e dai dissidenti di Fi. Non è andata oltre il 14% dei consensi Simone Morgana del M5s.
A Castelvetrano, comune chiamato al voto dopo lo scioglimento per mafia di 2 anni fa, si sfideranno al ballottaggio Calogero Martire del centrodestra (ma che non può contare sull’appoggio di Lega e FdI) ed Enzo Alfano, del Movimento 5 stelle. Non è andato oltre il 17% invece Pasquale Calamia, candidato del Pd per il quale lo scorso 24 aprile era sceso in Sicilia anche il segretario Nicola Zingaretti. A Mazara del Vallo vanno al ballottaggio il candidato civico Salvatore Quinci (per lui il 33%) e il leghista Giorgio Randazzo (21,1%). A Monreale tra 15 giorni i cittadini saranno chiamati a scegliere tra Alberto Arcidiacono, appoggiato da #Diventerà Bellissima, lista del presidente della Regione Nello Musumeci, e l’uscente Pietro Capizzi (Pd e parte del centrodestra). A Motta Sant’Anastasia, infine, confermato l’uscente Anastasio Carrà, sostenuto dalla Lega con il 44,12%, che ha battuto Danilo Festa, al 38%, del centrosinistra. Per quanto riguarda l’affluenza, questa si è attestata al 58,42%. Alle urne si sono presentati 254.687 elettori. La provincia di Messina è stata quella in cui hanno votato più persone, con il 68,34% dei affluenza. Ultima quella di Agrigento con il 44,43%.