E’ emergenza rifiuti. Ci risiamo. Con un’ordinanza predisposta dal direttore generale Acqua e rifiuti, il presidente della Regione, Rosario Crocetta ha firmato il piano straordinario di emergenza rifiuti dopo i provvedimenti che hanno interessato la discarica Oikos di Motta Santa Anastasia e Tirreno Ambiente di Mazzarà, e la chiusura della Catanzaro di Siculiana. Il piano prevede l’utilizzo per 30 giorni di tutte le discariche disponibili attualmente in Sicilia, conferendo quantitativi sopportabili. “Si tratta di un vero piano di solidarietà – dice Crocetta – attraverso il quale si vuole evitare un disastro ambientale nelle città siciliane. Nei prossimi giorni il governo regionale intende approntare un piano più dettagliato per un uso ottimale di tutte le discariche e l’eventuale messa in esercizio di discariche già esistenti che potrebbero essere riavviate con piccoli interventi”.
Il presidente della Regione è intenzionato a chiedere la dichiarazione di stato di emergenza alla presidenza del Consiglio per potere compiere in modo veloce tutti gli atti necessari alla realizzazione di un piano di investimenti che riorganizzi l’intero settore. Per il presidente “è indispensabile accelerare l’incremento della differenziata e l’apertura di discariche pubbliche in alternativa a quelle private”. In particolare viene sottolineato il fatto che tutta la provincia di Catania, Messina e la parte orientale della provincia di Palermo, per anni sono dipese in modo prevalente da due sole discariche, Oikos e Tirreno Ambiente, entrambe private. I provvedimenti della magistratura hanno posto drasticamente questioni temporanee al loro possibile utilizzo.
Il sindaco di Palermo porge una mano. “A causa della gravissima emergenza rifiuti nell’area metropolitana”, Leoluca Orlando il presidente della Azienda Comunale Rap hanno offerto la disponibilita’ ad accettare il conferimento a Bellolampo dei rifiuti dei Comuni in emergenza. “Cio’ e’ possibile – spiegano da Palazzo delle Aquile – perche’ la discarica pubblica e’ stata messa in regola nel corso degli ultimi due anni, con risorse nazionali ottenute e rese disponibili dal Comune di Palermo“. “Oggi – afferma il presidente di Anci Sicilia – e’ entrato in crisi l’assurdo e costosissimo sistema regionale, basato sul conferimento in discariche private, che il Comune di Palermo e l’AnciSicilia hanno sempre e con forza denunciato. E’ evidentemente necessario adesso effettuare ogni accertamento e monitoraggio tecnico ma e’ anche necessario che la Regione si doti di un Piano regionale rifiuti e realizzi finalmente un Piano di impiantistica pubblica che sottragga la Sicilia a speculazioni di ogni genere e a gravi condizioni igienico sanitarie, peraltro allineandosi cosi’ alla normativa nazionale ed europea, unica regione a non aver ancora adempiuto”.