Completato ieri notte lo spoglio delle sezioni, il nuovo presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha raccolto il 39,8% delle preferenze, pari a 830.821 voti. Un successo, quello del candidato del centrodestra maturato sulla base di un vantaggio di oltre 5 punti percentuali sul rivale del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri, al 34,7% e 722.555 voti. Terzo gradino del podio per il candidato del centrosinistra Fabrizio Micari, fermatosi al 18,7% e 388.886 voti. Più staccato invece Claudio Fava, candidato della sinistra radicale, con il 6,1% di preferenze e 128.157 voti. Cambia anche la ‘geografia’ delle liste che entrano all’Assemblea regionale siciliana, tornata ad essere marcatamente di destra. Tutte le liste che sostenevano Musumeci hanno superato la quota di sbarramento del 5%, con Forza Italia prima lista al 16,4%. Per la prima volta, poi, entrano i leghisti a Palazzo dei Normanni, in virtù di quel 5,6% raccolto da Alleanza per la Sicilia (Noi con Salvini e Fratelli d’Italia). Primo partito dell’isola si è confermato il Movimento 5 Stelle, che su base regionale ha raccolto il 26,7% di preferenze (8 punti percentuali in meno rispetto al candidato Cancelleri). E’ andata male invece per le liste a sostegno della candidatura di centrosinstra. Due delle quattro che sostenevano Fabrizio Micari infatti non ce l’hanno fatta. Si tratta di Alternativa Popolare di Angelino Alfano, che non è andata oltre il 4,2%, e di Arcipelago Sicilia, collegata direttamente al rettore dell’Ateneo dei Palermo, fermatasi al 2,2%. Ce l’ha fatta, infine, anche la sinistra radicale, che con il 5,2% ottenuto dalla lista ‘I Cento passi’ di Claudio Fava riporta all’Ars dopo oltre 10 anni un deputato regionale.