Disoccupazione, Sicilia prima regione

 

Trentino Alto Adige (12,4%), Veneto (17,4%) e Liguria (20,1%) le regioni migliori, Sardegna (44,3%), Calabria (44,8%) e Sicilia (46%) le peggiori. Sono alcuni dei dati della classifica della disoccupazione elaborata da Manageritalia e AstraRicerche su dati Istat, a livello regionale e provinciale in Italia nel 2013. Secondo i dati, nel 2013, a fronte di una disoccupazione media nazionale del 12,2%, 11,5% per gli uomini e 13,1% per le donne, il Nord (8,4%) fa meglio del Centro (10,9%) e soprattutto del Mezzogiorno (19,7%). A livello regionale la migliore, con la disoccupazione piu’ bassa, e’ il Trentino Alto Adige (5,5%), a seguire Veneto (7,6%) e Friuli Venezia Giulia (7,7%); agli ultimi tre posti Sicilia (21%), Campania (21,5%) e Calabria (22,2%). Tra le province, al primo posto abbiamo Bolzano (4,4%), seguita da Prato (5,7%) e Verona (5,9%) e agli ultimi tre posti Crotone (25,6%), Napoli (25,8%) e ultimissima Medio Campidano (27%). La disoccupazione femminile a livello regionale premia Trentino Alto Adige (6.5%), Valle d’Aosta (8,3%) e Lombardia (8,8%), agli ultimi posti Puglia (23,3%), Calabria (23,5%) e Campania (23,85). A livello provinciale, Bolzano (5%), Varese (6,4%) e Cuneo (6,5%) e agli antipodi Napoli (28,2%), Lecce (28,2%) e Medio Campidano (28,4%).

Tra i giovani (15-24enni) prima Trentino Alto Adige (16,7%), a seguire Veneto (25,3%), Friuli Venezia Giulia (24,2%) e agli ultimi tre posti Sicilia (54,2%), Campania (55,1%) e Calabria (56,1%). A livello provinciale, invece, prima Bolzano (12,2%), a seguire Sondrio (15,6%), Verona (18,5%), agli ultimi tre posti Enna (67,3%), Crotone (68,3%) e Carbonia-Iglesias (73,9%). Ma, se guardiamo ai 15-29enni, quelli destinatari della ‘Garanzia Giovani’, a livello regionale, visto che saranno loro a gestirla operativamente, prevale sempre il Trentino Alto Adige (12,4%), a seguire Veneto (17,4%), Liguria (20,1%) e agli ultimi tre posti Sardegna (44,3%), Calabria (44,8%) e Sicilia (46%). “Elaboriamo da tempo questa classifica -dice Guido Carella, presidente Manageritalia- perche’ anche a livello territoriale si crei maggiore consapevolezza della situazione e si faccia sempre piu’ benchmark e sinergia per migliorarsi. Questi dati sono chiaramente il segnale di un paese che non funziona e non ha ancora trovato la strada per riprendere a crescere, unica e vera possibilita’ di rilanciare l’occupazione”.