E’ iniziata ed e’ subito stata rinviata al prossimo lunedi’ 10 luglio alle 16 la seduta d’Aula dell’Ars. Il presidente vicario Antonio Venturino ha annunciato che il governo riferira’ in quella sede in merito al rendiconto della Regione siciliana per l’esercizio finanziario del 2016 sul quale e’ stato sospeso il giudizio di parifica della Corte dei Conti. Restano al palo dunque i lavori sul collegato alla finanziaria che erano iniziati a singhiozzo nella seduta precedente. Lo scorso 30 giugno il procuratore generale d’appello della Corte dei conti per la Regione siciliana Pino Zingale aveva evidenziato “elementi ostativi” alla dichiarazione di regolarita’ del rendiconto generale, “almeno senza un preventivo ulteriore passaggio istruttorio in contraddittorio con la Regione”. Prima di giungere ad una pronuncia di “diniego di regolarita’”, aveva detto, “che segnerebbe un punto di svolta di straordinario rilievo negativo nella gestione dei conti pubblici regionali”, in quanto mai, in passato, la Corte ha dovuto fare ricorso a tale pronuncia, “e’ necessario, oltre che opportuno, effettuare ulteriori accertamenti in contraddittorio con la Regione, che possano condurre ad una piu’ esaustiva e consapevole pronuncia da parte delle Sezioni Riunite”.
Zingale ha cosi’ da un lato sostenuto la dichiarazione di irregolarita’ del rendiconto generale della Regione Siciliana per l’esercizio 2016, e dall’altro un supplemento istruttorio al fine di chiedere all’avvocatura dello Stato la quantificazione del contenzioso passivo della Regione siciliana “e la relativa stima di quello con significative probabilita’ di soccombenza (omessa istituzione del fondo rischi spese legali); e alla Regione di quantificare il rischio potenziale tenuto conto del valore di mercato dei derivati (omessa istituzione del fondo passivita’ potenziali); nonche’ di chiedere alla Regione copia dei bilanci e riepilogo dei risultati di bilancio di tutti gli organismi partecipati o, in subordine, quantificazione del fondo sulla base di tali dati (omessa istituzione del fondo perdite organismi partecipati); un elenco analitico dei residui attivi e passivi per anno di provenienza reimputati nel bilancio 2017 e 2018 (differenze da reimputazione); rinviando la decisione definitiva ad altra udienza.
Domani il presidente della Regione Rosario Crocetta e l’assessore all’Economia Alessandro Baccei prenderanno parte alla seduta della Commissione Bilancio all’Ars per illustrare le controdeduzioni del governo rispetto ai rilievi della Corte dei conti che ha sospeso il giudizio di parifica sul bilancio regionale. Lo ha reso noto il presidente dell’organismo Vincenzo Vinciullo che ha convocato la seduta per domani alle 12: sara’ possibile seguirla in diretta streaming. Il governo riferira’ invece in Aula sullo stesso argomento il prossimo lunedi’ 10 luglio alle 16. Il procuratore d’appello della Corte dei conti Zingale aveva sottolineato sabato scorso che il rendiconto generale 2016 “sintetizza efficacemente un anno di transizione, un anno in cui la Regione si e’ trovata a dover affrontare contemporaneamente la sfida del risanamento e la sfida dell’armonizzazione dei sistemi contabili”. Tuttavia e’ evidente che le soluzioni adottate non sono risolutive rispetto ai due grandi temi: da un lato il riequilibrio dei conti e l’impatto dell’accordo con lo Stato che dovranno essere valutati nel medio termine, dall’altro il processo di armonizzazione contabile: “La presenza di un notevole disavanzo di amministrazione, le cui coperture risultano altamente incerte, impedisce, poi, allo stato di poter ritenere realizzato l’obiettivo del risanamento definitivo dei conti regionali.
Sulla base dei dati del Rendiconto generale, al 31 dicembre 2016 la Regione registra un disavanzo di amministrazione complessivo di 99 milioni, pari alla somma algebrica tra l’avanzo di 5.370 milioni della gestione dei fondi vincolati non regionali e del disavanzo di euro 5.469 registrato sui fondi ordinari della Regione”. Qui, pero’, emergono alcune criticita’ “che non consentono di potere giungere, in questa sede, alla dichiarazione di regolarita’ del rendiconto generale. Infatti, non risultano istituiti il Fondo rischi spese legali, il Fondo passivita’ potenziali e il Fondo perdite partecipate. Con riferimento al Fondo rischi spese legali, non vi e’ evidenza che la Regione abbia proceduto ad una compiuta ricognizione del contenzioso esistente a carico dell’ente”. Pertanto, qualunque valutazione sul contenzioso “risulta viziata da questo mancato adempimento: una “vera e propria irregolarita’ del rendiconto, in quanto e’ stata omessa una valutazione imposta dalla legge”. Le Sezioni Riunite hanno evidenziato, poi, nel capitolo dedicato all’indebitamento, i rischi collegati ai contratti derivati in essere, che avrebbero richiesto un adeguato accantonamento al Fondo passivita’ potenziali. Anche tale Fondo “non e’ stato istituito”. Ulteriori considerazioni hanno riguardato l’applicazione del risultato finanziario al bilancio. La Regione sostiene di aver individuato coperture per 7.011 milioni a fronte del disavanzo di 5.896 milioni: “Tale tesi non appare convincente”.