I primi a lanciare il caso erano stati, però, i Cinquestelle. In un post sul blog di Beppe Grillo Angelo Tofalo, deputato M5S e componente del Copasir, aveva avvertito: “Stiamo parlando di un’Agenzia che avrà fortissimi poteri e che se dovesse essere messa in mani sbagliate potrebbe sbilanciare irrimediabilmente l’equilibrio democratico del nostro Paese. Il direttore di questa super agenzia sarà Marco Carrai”. Il capogruppo di Fi al Senato Paolo Romani ha invece bollato come “grave e pericolosa” una eventuale decisione del governo di affidare “all’imprenditore fiorentino Marco Carrai in base a suoi rapporti di amicizia e non a documentate competenze specifiche” un compito così delicato. Mentre Maurizio Gasparri ha depositato una interrogazione urgente a Renzi affinchè chiarisca al Parlamento la “sconcertante” ipotesi della nomina di Carrai. Che il fiorentino amico di entrambi i protagonisti del caso Denis Verdini ha bollato come un “azzardo”. “Lo conosco perché è fiorentino ma non saprei dirne pregi né difetti, potrebbe essere – ha detto Verdini di Carrai presentando il libro di Massimo Parisi sul patto del Nazareno- del tutto incompetente”.