Cronaca

Videosorveglianza, dagli annunci al flop. Polizia sotto organico

Dagli annunci al quasi flop. Il sistema della videosorveglianza a Napoli, una città con croniche emergenza sul piano della sicurezza, non è mai diventato un sistema funzionante e affidabile 365 giorni all’anno. E’ l’occhio sulla sicurezza che non si è mai aperto del tutto: su 750 telecamere e dispositivi per la videosorveglianza installate in maniera tra l’altro disomogenea sul territorio di Napoli meno del 50 per cento sono funzionanti.

Le telecamere sono poche e mal distribuite. Non ci sono telecamere in quartieri caldi della città. Zone di spaccio come Secondigliano e i quartieri spagnoli. Osì come anche a Forcella. E nelle zone del centro note per le ‘stese’ delle bande giovanili l’unica eccezione – afferma il Silp-Cgil – è la Sanità dove sono operative una cinquantina di dispositivi e questo grazie soprattutto ai fondi stanziati dalla regione Campania. E per il resto? Sono al ‘buio’ quartieri come il Vasto. A a Nord del capoluogo interi quartieri come Fuorigrotta e Bagnoli. Viceversa Poggioreale, S. Giovanni e Ponticelle sono coperte al 30%. Non solo – sottolinea il sindaco di polizia – la presenza della videosorvegliaza è disomogenea a seconda delle zone e spesso questi apparati si rompono e restano spenti per mesi.[irp]

Questo non aiuta le forze dell’ordine che ogni giorno devono garantire la sicurezza nel capoluogo campano. A Napoli operano circa 4.500 poliziotti (comprese le specialità). Un organico sottodiemnsionato e stimato in almeno 600 unità – fa presenete il Sipl- Cgil. A Napoli, città dove malavita organizzata, micro criminalità sono fenomeni endemici e diffusi. Il controllo del terriotorio è sempre in affanno. Nelle fasce notturne il numero delle volanti è ridotto ormai all’osso: sei-sette quelle che garantisce la questura di notte. Alle quali si dovrebbero aggiungere le auto dei commissariati. Sono pochi però quelli che possono garantirle ogni notte – sottolinea il Silp-Cgil – perchè i commissariati hanno risentito di più dei tagli di risorse avvenuti negli anni passati. Come è avvenuto per i suoi predecessori – quelli più vicini nel tempo sono Alfano e Minniti – anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini nell’agenda del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza in programma domani in prefettura, troverà problemi cronici e irrisolti da anni sul fronte della sicurezza a Napoli. Carenze e inefficienze antiche rimaste tali nonostante gli annunci e i buoni propositi di chi lo ha preceduto.

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redazione