Siglato il contratto degli statali: aumenti da 63 a 117 euro lordi
È stato siglato nella notte il nuovo contratto degli statali per il triennio 2016-2018. Al termine di una trattativa lunghissima Aran e i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Confsal hanno raggiunto l’accordo che prevede un aumento medio mensile pari, a regime, a circa 85 euro lordi sullo stipendio base. L’intesa prevede una forbice di aumenti sullo stipendio base dai 63 ai 117 euro mensili lordi a regime. Ernesto Carbone, responsabile Sviluppo economico del Pd, ha sottolineato che “dopo quasi 10 anni di blocco il governo del PD ha rinnovato il contratto della P.A. per circa 250 mila persone. Un`ottima notizia – ha aggiunto – frutto del lavoro del governo e del ministro Madia e delle parti sociali. Un altro tassello nell’enorme quantità di interventi fatti da Renzi e Gentiloni per far ripartire l’economia e ridare potere d’acquisto agli italiani dopo la depressione portata dai governi di destra”. Soddisfatta la Segretaria Generale della Cisl secondo la quale: “La firma del nuovo contratto pubblico del comparto Funzioni centrali che comprende i Ministeri, le Agenzie fiscali, gli Enti pubblici non economici, gli Enti di cui all`art. 70 del d.lgs. n. 165/2001: Enac, Cnel e Digit PA, è un fatto estremamente importante che premia gli sforzi della Cisl per ridisegnare le relazioni sindacali nella Pubblica Amministrazione a quasi 9 anni dalla sottoscrizione degli ultimi contratti delle funzioni centrali. E’ un segnale positivo per tutto il paese”.
“Con una paziente opera negoziale ed un`attività sindacale sinergica tra Confederazione e Federazione abbiamo dato piena attuazione all`intesa siglata il 30 Novembre 2016, restituendo anzitutto dignità, attraverso risorse economiche importanti, ai tanti lavoratori e lavoratrici che hanno sempre e comunque garantito che la macchina pubblica andasse avanti e consentisse al Paese il funzionamento della imprescindibile struttura di servizi”, sottolinea la Furlan. “Il contratto firmato interessa circa 250.000 dipendenti pubblici, ma riveste strategicamente l`importanza estrema di un contratto “apripista” che prepara la strada per la sanità, per le amministrazioni locali, per la scuola, l`università e la ricerca. Con questo contratto si adeguano finalmente le retribuzioni dei pubblici dipendenti con un incremento analogo a quello previsto dai rinnovi contrattuali realizzatisi nel settore privato e si garantisce, anche per effetto di quanto abbiamo chiesto e ottenuto nella legge di stabilità, la sterilizzazione del bonus fiscale di 80 euro per le retribuzioni ed i redditi più bassi”, aggiunge la leader della Cisl. “Il contratto delle Funzioni centrali aggiorna anche il modello di relazioni sindacali rendendolo meno formale e rafforzando il coinvolgimento della rappresentanza del lavoro anche sui temi dell`organizzazione, attraverso la previsione di nuovi istituti partecipativi e contrattuali. E’ dunque un contratto che trainerà in un percorso virtuoso tutti i dipendenti pubblici, colpevolmente dimenticati da uno Stato datore poco attento alle sue lavoratrici ed ai suoi lavoratori e che consentirà di fornire risposte congiuntamente ai dipendenti ed ai fruitori di servizi, quindi sia ai cittadini dipendenti, sia ai cittadini utenti”.
Per la Furlan “il rinnovo dei contratti del settore pubblico, di cui quello delle Funzioni centrali è il primo, cui seguiranno quelli dei restanti comparti e quelli delle aree dirigenziali, segna anche il completamento dei contenuti dell`Intesa sottoscritta con il Governo sulla legge di stabilità 2018 che ha consentito importanti conquiste su temi sociali, previdenziali, del lavoro, per il Mezzogiorno con un`attenzione specifica per i giovani. Un risultato che premia gli sforzi della Cisl e di tutto il suo gruppo dirigente”. “Un risultato storico. Un contratto che da più diritti e archivia la legge brunetta”. Così la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, commenta la sigla della pre intesa per il rinnovo del contratto degli Statali, aggiungendo che: “Dopo oltre nove anni finalmente restituiamo un contratto nazionale ai lavoratori pubblici, il primo che sottoscriviamo è quello delle Funzioni Centrali che riguarda i lavoratori dei ministeri, delle agenzie e degli enti pubblici non economici”. Si tratta, aggiunge, “di quasi 250 mila lavoratrici e lavoratori a cui estendiamo diritti, in particolare su permessi e congedi dove introduciamo tutele importanti, sia per l’espletamento di visite, terapie ed esami diagnostici sia alle donne vittime di violenza alle quali, dopo i tre mesi di congedo previsti dalla legge, il contratto garantisce altri tre mesi di aspettativa. Si estendono, inoltre, le norme sul diritto allo studio includendo i lavoratori a termine e riconoscendo anche il diritto a svolgere la formazione prevista da albi o ordini, si potenzia e si rende più esigibile la formazione e si introduce il libretto formativo”.
Nel merito, continua Sorrentino: “Norme di civiltà sono quelle che estendono i diritti civili e introducono tutele per lo stress lavoro correlato e i fenomeni di burn out. Mantenute le tutele previgenti a partire dall’articolo 18 e l’orario di lavoro a 36 ore e ridotta la precarietà. Più poteri vengono riconosciuti alla contrattazione, soprattutto di posto di lavoro, sulla scia di quanto definito nell’accordo del 30 novembre e ci sottraiamo al ricatto degli atti unilaterali ridando la titolarità alla contrattazione. Cambiano i sistemi di valutazione, scompaiono le fasce brunettiane, si amplia la partecipazione sindacale”. Questo contratto, osserva la segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil, “restituisce flessibilità al sistema della contrattazione decentrata soprattutto con la semplificazione della costituzione e utilizzo dei fondi. Nei prossimi giorni si dovrà riscrivere l’ordinamento professionale e armonizzare il regime di tutela della previdenza complementare”. Quanto ai tempi, fa sapere Sorrentino, “questo contratto avrà vigenza 2016/2018, scelta questa che ci consente di avvicinare il prossimo rinnovo contrattuale, così da aumentare gli effetti di incremento sui salari. Per questa ragione gli aumenti contrattuali a partire dagli 85 euro medi mensili andranno a consolidare il trattamento fondamentale”. Per quanto riguarda i prossimi passaggi, Sorrentino afferma: “Adesso daremo avvio alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto. In questa stagione nella quale il lavoro è ancora sotto attacco, aver rinnovato un buon contratto, acquisitivo, innovativo e che garantisce un sistema di relazioni sindacali rinnovato e più forte, rappresenta un contributo importante per tutte le lavoratrici e lavoratori. Adesso auspichiamo che in tempi celeri si produca un risultato analogo per la sanità e per le funzioni locali così da garantire a tutte le lavoratrici e lavoratori pubblici il contratto nazionale di lavoro”.[irp]
Per la dirigente sindacale “c’è ancora molta strada da fare, questo contratto segna un punto di svolta ma la tutela salariale, il rafforzamento della contrattazione e la valorizzazione professionale sono obiettivi che tracciano già il percorso che guarda alla riapertura del confronto con le amministrazioni andando verso il contratto nazionale 2019/2021. Il merito di questo risultato è della tenacia delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici che si sono mobilitati in questi anni per arrivare a questo risultato”, conclude Sorrentino.Secondo Antonio Foccillo, segretario confederale Uil, e Nicola Turco, segretario generale Uilpa “e’ un atto di grande responsabilità nei confronti dei lavoratori dopo 8 anni di blocco, perché gli si riconosce finalmente un aumento del loro potere di acquisto. Di primaria importanza sono le parti che ripristinano le nuove relazioni sindacali, riconsegnando un ruolo di partecipazione ai lavoratori nei processi di riforma nelle varie amministrazioni. Gli incrementi economici sono in linea con l`accordo del 30 novembre e sono fatti salvi gli 80 euro del bonus Renzi. Positiva poi la possibilità di inserire nella contrattazione di secondo livello il welfare aziendale anche nel pubblico impiego. Si procederà, inoltre, immediatamente, tramite una commissione, alla definizione di un nuovo ordinamento professionale e a nuove classificazioni”.[irp]