Silenzio dal Cremlino sulla nave “spia” Yantar: un nuovo capitolo di tensione tra Londra e Mosca

Nave Yantar

Nave Yantar

In una mossa che ha rinfocolato le già alte tensioni tra Regno Unito e Russia, il Cremlino ha scelto di mantenere un silenzio assordante riguardo alla presenza della nave spia “Yantar” nelle acque britanniche. Il portavoce del presidente russo, Dmitri Peskov, ha tagliato corto con la stampa, dichiarando in modo evasivo: “Non ho alcuna informazione quindi mi asterrò dal commentare.”

La Yantar, una nave che si è insinuata nelle acque territoriali del Regno Unito lunedì, ha fatto il suo ingresso nella Manica, mettendo in allarme immediato le autorità britanniche. Ora, questa imbarcazione si trova nel Mare del Nord, dove viene accusata di condurre operazioni di spionaggio contro le infrastrutture critiche sottomarine britanniche. Il ministro della Difesa, John Healey, ha lanciato un monito severo, affermando che la Yantar “viene utilizzata per raccogliere informazioni e mappare le infrastrutture sottomarine chiave del Regno Unito”, un’affermazione che risuona come un campanello d’allarme nell’atmosfera tesa della sicurezza nazionale.

La Nave Yantar: un profilo sotto scrutinio

La Yantar non è una semplice nave da ricerca come vorrebbe far credere Alexei Burilichev, capo del dipartimento di ricerca in acque profonde del Ministero della Difesa russo; è piuttosto una sofisticata piattaforma di spionaggio marittimo. Equipaggiata con tecnologia di punta per esplorazioni a profondità abissali, la Yantar può schierare minisommergibili di classe Rus e Konsul, capaci di operare a 6.000 metri sotto il livello del mare. Questi veicoli sono progettati per missioni di ricognizione e, secondo molti, potenzialmente di sabotaggio contro cavi sottomarini, infrastrutture di telecomunicazioni e linee di approvvigionamento energetico.

L’avvistamento e la risposta decisa di Londra

L’avvistamento della Yantar ha scatenato una reazione rapida e risoluta da parte del Regno Unito. Il ministro Healey ha avvertito in termini inequivocabili il presidente Vladimir Putin che il Regno Unito non rimarrà passivo di fronte a tali intrusioni. Ha dichiarato in Parlamento: “Vorrei essere chiaro: questa è una nave spia russa utilizzata per raccogliere informazioni e mappare le infrastrutture sottomarine critiche del Paese”, parole che echeggiano come un avvertimento solenne.

In risposta all’incidente, il premier Keir Starmer ha attivato “Nordic Warden”, un sistema di intelligenza artificiale all’avanguardia per il monitoraggio delle attività navali sospette, con un focus particolare sulla cosiddetta “flotta fantasma” russa. Starmer ha inoltre avviato colloqui urgenti con i leader di Estonia e Finlandia, nazioni che condividono le stesse preoccupazioni per la sicurezza marittima nella regione.

Misure di sicurezza e un avvertimento diretto

Per illustrare la determinazione britannica, Healey ha modificato le regole di ingaggio della Royal Navy, permettendo alle navi HMS Somerset e HMS Tyne di sorvegliare da vicino la Yantar. In un gesto di sfida, è stato autorizzato un sottomarino della Royal Navy a emergere a breve distanza dalla nave russa, un segnale inequivocabile che Londra aveva gli occhi su ogni loro mossa.

Healey ha indirizzato un messaggio diretto a Putin: “Voglio che il presidente Putin ascolti questo messaggio. Vi vediamo. Sappiamo cosa state facendo e non ci tireremo indietro dall’intraprendere azioni energiche per proteggere il suo Paese.” Ha anche sottolineato la stretta collaborazione con gli alleati della Nato per rafforzare la vigilanza e la risposta a tali minacce.

Contesto internazionale

Questo episodio si inserisce in un contesto di crescente tensione tra Russia e Occidente, con numerosi incidenti di presunti atti di sabotaggio ai cavi sottomarini nel Mar Baltico che hanno puntato il dito verso Mosca. La Nato, sotto la guida del segretario generale Mark Rutte, ha annunciato uno schieramento di forze marittime, aeronautiche e droni per proteggere le infrastrutture sottomarine critiche, in risposta a questi attacchi.

L’affaire Yantar non è solo un capitolo di tensione geopolitica, ma anche un monito sulla vulnerabilità delle infrastrutture critiche in un mondo interconnesso, dove le comunicazioni e l’energia sottomarine sono pilastri fondamentali della sicurezza e dell’economia globale.