Politica

Silenzio elettorale fino a chiusura seggi ore 23 domani

E’ iniziato da ieri a mezzanotte il cosiddetto “silenzio elettorale”, la consueta interruzione della campagna elettorale che inizia dalle 24 del venerdì prima del voto e termina con la chiusura dei seggi, che in questa tornata elettorale è fissata alle 23 di domenica 25 settembre. Lo stop è regolato da una norma che sancisce il divieto di diffondere messaggi di propaganda, diretta o indiretta, che possano condizionare l’esito delle elezioni. Il “silenzio elettorale” nasce per garantire ai cittadini almeno un giorno per riflettere sul voto in totale autonomia, e senza subire ulteriori condizionamenti nel giorno del voto.

Il provvedimento, introdotto da una legge del 1956 e aggiornato nel 1975, prevede il divieto di tenere comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, l`affissione di nuovi manifesti propagandistici, la presenza sulle emittenti radiotelevisive pubbliche e private e lo svolgimento di qualsiasi attività di propaganda a meno di 200 metri dai seggi.
L’inosservanza delle norme prevede una sanzione amministrativa pecuniaria fino a mille euro. Nella pratica, però, la regola del silenzio elettorale a volte non viene rispettata, perché la norma, aggiornata nel 1975, non contempla l’uso di Internet e delle piattaforme social, ormai utilizzate da molti politici come fondamentale mezzo di comunicazione verso gli elettori. Tra i politici nazionali che continuano a diffondere messaggi di propaganda elettorale, Matteo Salvini, che stamane ha pubblicato su Facebook in post in cui spiega come votare sulla scheda il suo partito. Sulla questione, opinione pubblica e politici sono divisi. C’è chi ritiene che la norma sia anacronistica, perché non contempla i nuovi mezzi di comunicazione e chi ne fa una questione di libertà di espressione. Ma c’è anche ci sottolinea l’impossibilità pratica di effettuare ampi controlli sulla rete.

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