Silvio e Giorgia, c’eravamo tanto amati. Berlusconi e Meloni comunicano solo via social

Silvio e Giorgia, c’eravamo tanto amati. Berlusconi e Meloni comunicano solo via social
Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi
12 giugno 2019

Si punzecchiano. E sono sempre più distanti. Oramai Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni comunicano attraverso i social con toni da avversari più che alleati. Un botta e risposta che si arricchisce di un post della presidente di Fratelli d’Italia che, com’è noto, non le manda a dire: “Apprendo dalla stampa che ieri (giovedì, ndr) Berlusconi avrebbe detto in una riunione ‘la Meloni la vedrei bene in questo governo, visto che faceva la baby sitter di Fiorello’. È così, caro Silvio. Ho lavorato da quando andavo a scuola per non gravare troppo su mia madre. Ne vado fiera”. L’occasione, per la Meloni, è ghiotta per una stoccata. E così, sempre su Fb, sferra il colpo: “Alla fine sono anche riuscita a vedere quel lavoro ripagato, come nelle elezioni di domenica scorsa. Dispiace che tu abbia preso così male il nostro successo”. Punto.

Tra le righe la guerra è più che aperta. Il Cavaliere si ritrova a combattere sui due fronti, uno all’interno di Forza Italia, l’altro – meno governabile – all’interno dell’intero centrodestra. Ma Berlusconi, come è altrettanto noto, non è un tipo che molla. E così, con un altro post replica alla sua ex ministra. “Non ho preso male il vostro successo, anzi – scrive il Cavaliere -. Sono arci contento per il risultato ottenuto da tutto il centro-destra unito”. E precisa: “Ho solo detto – e lo confermo – che Fratelli d’Italia ha condotto una campagna elettorale molto critica nei nostri confronti usando metodi arroganti”. In altri termini, per Berlusconi, la Meloni “ha preferito andare a coltivare l’erba del vicino, piuttosto che concentrarsi sui veri avversari, la sinistra e il M5s. E questa scelta non si è nemmeno tradotta nei risultati sperati”. “Quanto al lavoro da babysitter – prosegue il leader di FI – stavo evidentemente scherzando, rispetto tutti i lavori. Io ne ho fatti più di venti, prima di diventare l’imprenditore che sono diventato”.

Al di là delle sfumature lessicali, un fatto è certo: dalle urne europee tra i due leader c’è uno sconfitto (Berlusconi) e una vincente (Meloni). Due punti e poco più è la distanza che separa Fi da FdI salito domenica scorsa al 6,5% e che si prepara ora alla spallata finale. Oramai il progetto è tracciato. E tra i protagonisti c’è il picconatore azzurro, Giovanni Toti. Il governatore della Liguria, in pratica, dovrebbe guidare i dissidenti forzisti per confluire con FdI in una nuova formazione politica. Non a caso Berlusconi ha scelto la via per Strasburgo. Uno scenario in cui si fa spazio l’azzurra Mara Carfagna pronta ad assumere posti di comando. “La riflessione sul futuro dei moderati e dei liberali italiani è aperta e rappresenta la grande sfida della politica italiana – puntella la vicepresidente della Camera -: porta con sé la necessità prioritaria di aggiornare i contenuti, la collocazione, le proposte, per rispondere al desiderio di stabilità e protezione che il Paese esprime da tempo”.

Ed è “ciò su cui personalmente intendo impegnarmi”. Il messaggio è chiaro e forte. Come lo è quello di Ignazio La Russa, che irrompe nel botta e risposta a distanza tra il Cav e la Meloni per dar man forte alla leader di FdI, precisando le affermazioni di Berlusconi di aver voluto lui la Meloni in squadra nel suo governo. “I nomi dei ministri di Alleanza Nazionale, sia prima che dopo la confluenza nel Pdl, li sceglieva Gianfranco Fini e poi ovviamente li ufficializzava Berlusconi”, chiosa La Russa. Quanto basta per marcare ancor più le distanze tra Silvio e Giorgia.

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