Editoriale

Silvio, Renzi, la Boschi e Grillo. Se il politico ha la valigia in mano

Sono tutti pronti a fare le valigie, se perdono le elezioni. Promesse marinaresche che fanno il paio con quelle elettorali, visto che queste ultime, appaiono sempre più irrealizzabili per la montagna di miliardi di euro da mettere sul piatto. Vedremo. Intanto, tutti pronti a partire in caso di sconfitta alle Politiche. In tal senso, l’ultima affermazione è quella di Berlusconi: “Se vincono i Cinquestelle mi compro una dacia e me ne vado in Russia”. E non avrà certo bisogno di acquistare il biglietto, per andare a trovare l’amico Vladimir Putin, dato che il Cavaliere possiede un aereo. E così, se il grillino Di Maio diventasse premier, il leader di Fi darà ai piloti l’ok al decollo. Di certo, per un politico è duro abbandonare la scena, soprattutto quando sei stato protagonista. Ed è anche il caso di Renzi, in quanto non ha rispettato la promessa fatta agli italiani. “Non credo che sia semplice la campagna referendaria – ha affermato per quasi tutto il 2016 il segretario Pd – ma facendo un gesto di coraggio, di dignità, io ho sempre detto che se perdo il referendum non solo vado a casa, ma smetto di far politica”. Per il rottamatore, le urne del 4 dicembre 2016 sono state impetuose: a bocciare la riforma è stato quasi il 60% degli elettori, circa il 20% in più dei favorevoli. Una riforma costituzionale, in pratica, rispedita al mittente con un verdetto schiacciante, di proporzioni tali da costringere Renzi a lasciare la presidenza del Consiglio. Primo impegno  mantenuto: l’ex sindaco torna a Firenze, non essendo neanche parlamentare. Il secondo impegno (“smetto di far politica”), detto in tutte le salse, no, dato che è ancora in sella, seppur a un cavallo “zoppicante”. Eloquente anche la sua compagna di partito, Boschi, alla vigilia del voto referendario: “Se questo programma di cambiamento non dovesse essere quello voluto dai cittadini, ma come facciamo a restare. Come pensare di fare finta di niente, una volta perso il referendum”. Tradotto: se perde Renzi “lascio la politica”. Anche la Boschi è in sella. La lista dei nomi di chi ha promesso di lasciare ma poi non ha mai mollato è lunga. Tra gli altri, c’è anche quello di Grillo che già un anno prima di Renzi, e siamo nel 2015, ha annunciato urbi et orbi attraverso i teleschermi che intende abbandonare la vita politica per ritornare a fare il comico, qualora abbia mai smesso di farlo. “Mi defilo dal Movimento perché ho un’età pazzesca, ho fatto il mio tempo”. E tra conferme e smentite, ancor oggi il comico genovese è a capo della grande macchina della Casaleggio & C.

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