Sindacati critici sul dl fiscale, cambiarlo in sede parlamentare. Equitalia e evasione i nodi da sciogliere

DECRETO LEGGE Domani inizierà l’esame della bozza governativa nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera

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Sindacati critici sul decreto fiscale che inziera’ domani l’esame nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Alle rimostranze immediate relative al futuro dei dipendenti Equitalia, sono seguite osservazioni negative su numerosi aspetti del dispositivo di legge, che non andrebbe nella direzione auspicata di vero contrasto all’evasione fiscale.  Il primo articolo del decreto riguarda la soppressione di Equitalia e l’istituzione dell’ente pubblico economico “Agenzia delle entrate-Riscossione”, sottoposto all’indirizzo e alla vigilanza del ministero dell’Economia. “In questo modo la riscossione e’ sempre piu’ dipendente dal ministero e dalla volonta’ del governo: non va bene”, osserva Danilo Barbi, segretario nazionale Cgil. “Una valutazione di merito potra’ essere fatta solo dopo l’emanazione del Dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri) con il quale verra’ approvato lo statuto del nuovo ente – avverte Domenico Proietti, segretario generale della Uil – che oltre a disciplinare le funzioni e le competenze degli organi dovra’ stabilire i criteri per la determinazione dei corrispettivi per i servizi prestati, superando il sistema degli aggi”. Secondo Proietti, vanno chiariti ruoli e rapporti della nuova struttura con l’Agenzia delle Entrate, a partire dalla composizione del comitato di gestione.

“La nostra preoccupazione e’ che il nuovo ente possa ulteriormente ampliare le funzioni dell’Agenzia, che ha gia’ incorporato quelli attribuiti alla soppressa Agenzia del territorio, con ricadute negative sulla priorita’ dell’attivita’ di controllo e accertamento”. Il punto piu’ spinoso e’ il trasferimento al nuovo ente del personale del gruppo Equitalia: “Non e’ ancora chiaro come avverra’, come i lavoratori transiteranno nei ruoli”, sottolinea Maurizio Petriccioli, segretario confederale della Cisl. Fin dal primo momento i sindacati di categoria si sono mobilitati contro l’ipotesi che i lavoratori siano sottoposti ad una procedura di selezione: “Chiediamo che in fase parlamentare venga stralciata la norma che prevede la selezione”, spiega Proietti. “Quella parte deve sparire – insiste Alessandro Delfino, segretario nazionale First Cisl, la federazione che domani sara’ ascoltata in audizione alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera – Chiediamo inoltre che l’applicazione dell’articolo 2112 del codice civile (che norma il mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d’azienda ed e’ citato nel comma 9 dell’articolo 1 del decreto ndr) non sia solo per il primo e terzo comma, ma integralmente. Inoltre, che nel trasferimento sia fatta salva anche la situazione previdenziale dei lavoratori. Infine, che Equitalia Giustizia sia nel nuovo soggetto, mantenendo l’unicita’ del gruppo”.

Ai sindacati non piace nemmeno la rottamazione delle cartelle Equitalia perche’, fa notare Proietti, “risponde ad esigenze di cassa, ma non di giustizia, poiche’ penalizza i contribuenti che hanno effettuato i pagamenti richiesti, compresi gli onerosi interessi moratori e le sanzioni, che verranno di fatto condonate a chi non ha rispettato le regole”. “Occorre piuttosto cambiare il sistema delle sanzioni – chiede Barbi – distinguendo tra errore materiale e volonta’ evasiva. Il sistema sanzionatorio va messo in relazione con l’entita’ delle risorse e la volonta’ evasiva, riducendo gli interessi legali e di mora per gli errori materiali e aumentandoli laddove c’e’ volonta’ evasiva”. La Uil giudica positive le norme introdotte in materia di contrasto all’evasione Iva, indicando pero’ “che andrebbero accompagnate con l’obbligo della fatturazione elettronica, oggi facoltativa”. Secondo la Cgil, “da una parte viene accolta la proposta della trasmissione automatica delle fatture Iva, ma non c’e’ la verifica alla fonte. Tutto lascia prevedere che il recupero dell’evasione sara’ limitato”. Bocciata infine dai sindacati la riapertura dei termini della procedura di collaborazione volontaria (voluntary disclosure): “Non e’ che un condono – sostiene Barbi – Per fortuna la norma sul contante e’ stata tolta, ma il fatto che il governo l’abbia pensata ci lascia allibiti: da’ un segno che buona parte della filosofia del decreto sia di guardare ai piccoli evasori per fare regali ai grandi evasori”. “La proroga dei termini per l’adempimento volontario e’ un segnale negativo che viene operato per sole finalita’ di cassa – afferma Proietti – Sul rafforzamento dei controlli e il contrasto all’evasione si procede a piccoli passi e non c’e’ ancora quel cambio di marcia necessario. Per noi e’ quanto mai attuale e necessaria l’istituzione di una struttura dedicata esclusivamente all’attivita’ di controllo”.