Sindacati, ricapitalizzazione Riscossione? Non basta
Per i sindacati la ricapitalizzazione di Riscossione Sicilia contenuta nella manovra finanziaria approvata due giorni fa dall’Ars “sebbene sia positiva, non risolve i problemi della società” che in Sicilia si occupa della riscossione dei tributi. “I debiti accumulati sono ingenti, ancora gravano sul bilancio interessi passivi cospicui dovuti alla necessità, in tutti gli anni trascorsi, di finanziare l’attività – scrivono in una nota unitaria Fisac Cigl, First Cisl, Fabi, Uilca e Unisi – la totale assenza di investimenti non ha consentito il miglioramento tecnologico ed organizzativo aziendale e manca un un piano di utilizzo ottimale delle risorse umane e una seria valutazione dei carichi di lavoro per citarne alcuni”. I sindacati chiedono poi la “nomina in tempi brevi del nuovo amministratore unico, evitando la pessima esperienza dell’ultimo Cda”. “Ci attendiamo – proseguono – che il Governo regionale e le forze politiche comprendano che per mantenere la riscossione dei tributi in Sicilia occorre prima metterne il bilancio in sicurezza, e poi investire. Senza fare questo i novanta giorni previsti dalla norma per riorganizzare la riscossione in Sicilia trascorreranno invano”. “Quanto alle voci di stampa – concludono – che parlano di ‘ulteriori sacrifici’ e contratti di solidarietà per il personale di Riscossione Sicilia non permetteremo che si tocchino le retribuzioni e valuteremo la possibilità di adire al Giudice del Lavoro per il riconoscimento dei premi aziendali contrattati e delle altre spettanze non ancora pagate. I dati diffusi finora sulle attività di riscossione sono errati e fuorvianti e siamo pronti a dimostrarlo, vorremmo evitare di essere utilizzati in modo strumentale per faccende che poco hanno a che fare con la riscossione dei tributi in Sicilia”.