Sindacato, nel 2017 sequestrati nelle carceri 337 telefonini e Sim
“Forse ha ragione il presidente francese Macron che ha firmato la legge per installare i telefoni fissi nelle celle delle carceri della Francia. Da noi in tutto il 2017 è di 337 il numero totale di cellulari e Sim ritrovati nei 190 istituti italiani. Quasi due per ogni carcere. Con un aumento del 58,22 per cento rispetto al 2016 (quando i cellulari e/o Sim rinvenuti furono 213)”. A riferirlo è il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo, sottolineando che “l`ultimo caso riguarda il carcere di Padova dove secondo l`ordinanza con la quale il gip di Catanzaro, Giulio De Gregorio, la scorsa settimana ha disposto l`arresto di 169 persone collegate alla `ndrangheta, gli ordini partivano dalle celle dei boss detenuti”. “Per i capi delle organizzazioni criminali è una consuetudine diffusa quella di impartire ordini con i telefonini. Tanto vale allora seguire l`esempio francese e far telefonare comodamente – dice Di Giacomo – con il telefono fisso dalla cella. Siamo di fronte all`ennesima situazione di totale insicurezza degli istituti penitenziari italiani che continuiamo a denunciare da tempo e che è il risultato della politica permissiva voluta dal ministro Orlando e dal Governo e che trova la sua massima espressione nelle ‘celle per l`amore'”. “In carcere – denuncia il segretario del S.PP. – circola di tutto e per questo non ci fanno più meraviglia i ritrovamenti di droga come è accaduto nei giorni scorsi nel carcere di Foggia. Tutto ciò mentre il personale di polizia penitenziaria è quotidianamente aggredito: solo qualche giorno fa è avvenuto di nuovo a Brescia con tre poliziotti finiti in ospedale. Ora basta. Il nuovo Parlamento che sarà eletto il 4 marzo prossimo si occupi seriamente di questi problemi”.