I sindaci attaccano il governo: pace fiscale non con soldi Comuni

Anci: “Quando si parla di periferie, non possiamo mai dimenticare che parliamo della vita delle persone”

I sindaci attaccano il governo: pace fiscale non con soldi Comuni

Ribadisce che la battaglia con il Governo sul bando periferie “non era per noi sindaci ma per i diritti dei nostri concittadini” e attacca Palazzo Chigi sulla manovra e sul tema dei migranti. Antonio Decaro, sindaco di Bari e leader dell’Anci, in apertura dell’assemblea nazionale non risparmia critiche all’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, che giovedi’ sara’ sul palco della Fiera di Rimini.[irp]

“Abbiamo dovuto rompere le relazioni con il Governo, sospendere la nostra partecipazione alla Conferenza Unificata per ottenere quanto ci spettava – ricorda Decaro – E non l’abbiamo certo fatto a cuor leggero perche’ conosciamo il valore e la responsabilita’ di quella fascia tricolore che indossiamo. Una fascia che non ci da’ i superpoteri, come noi ben sappiamo, ma che ci investe di grandi responsabilita’. Quando si parla di periferie, di progetti, di finanziamenti, di emendamenti – sottolinea – non possiamo mai dimenticare che parliamo della vita delle persone”.

Poi l’affondo sulla legge di bilancio: “Non vorrei che la pace fiscale si trasformasse in una dichiarazione di guerra contro i sindaci”, dice tra gli applausi di molti dei circa mille colleghi che lo ascoltano in platea. “Stralciare tutti i carichi a ruolo degli anni 2000-2010 fino a mille euro significa intervenire sui carichi comunali che potrebbero ridursi di ben quattro miliardi – spiega -. O, se vogliamo dirlo in modo piu’ semplice, significa fare la pace fiscale con i soldi dei Comuni”. La legge di Bilancio, afferma, deve tener “conto delle richieste che abbiamo formulato ormai da mesi. Non possiamo rimanere inascoltati. E soprattutto non possiamo essere ignorati nella preparazione dei provvedimenti che riguardano i poterli locali”.[irp]

Anche affrontando la questione dell’accoglienza dei migranti il sindaco di Bari usa parole dure contro il governo: “Io non so se il sistema dell’accoglienza diffusa possa rappresentare una reale opportunita’ per i piccoli Comuni, so per certo, pero’, che il Governo ha perso una grossa opportunita’, approvando un decreto, che tiene insieme provvedimenti in materia di sicurezza e di immigrazione, senza alcun tipo di concertazione o di confronto, anzi senza alcun tipo di comunicazione preventiva”. Un atteggiamento, sostine “che ci preoccupa”.

Poi avvisa: “I migranti che sono costretti ad abbandonare gli Sprar, non abbandonano il nostro Paese, anzi torneranno a occupare le piazze” e “quelli che non otterranno la protezione umanitaria diventeranno lavoratori in nero o occupanti abusivi di stabili dismessi, nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore finiranno per essere arruolati negli eserciti della criminalita’ organizzata”. Ai sindaci Decaro rivolge infine l’appello a “tirar fuori la nostra voce migliore, e provare a parlare con la nostra testa alla testa dei cittadini. Per rispetto nei loro confronti e per rispetto anche della nostra funzione”.