“Il Comune di Palermo ha approvato il bilancio di previsione prima di andare in ferie, lavorando anche a ridosso del Ferragosto, in netta contrapposizione a quanto avvenuto a livello regionale, con una Assemblea che ha trovato il tempo di votare una legge anti-Orlando e anti grillini ma ha rimandato tutto il resto, lasciando in brache di tela la Sicilia. Un’Assemblea ed una politica regionale che sempre più somigliano alla coda di una lucertola: si agita, non rendendosi conto di essere già morta”.
L’ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, stigmatizzando come all’Ars sia stato bocciato a scrutinio segreto l’emendamento firmato da tutti i capigruppo che avrebbe adeguato la Regione alla normativa nazionale sulle gare di servizi. “Questo di fatto pone i comuni siciliani a essere sottoposti nel settore sociale al ricatto dei commissari Urega (l’Ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici) che non si presentano oppure hanno raggiunto il massimo delle sedute, nonostante le indicazioni dell’Autorità anticorruzione”, ha concluso.