di Filippo Caleri
Anche il ministro Graziano Delrio è caduto nella sindrome dell’annuncio di investimenti già pianificati e in itinere. Dunque nulla di nuovo oltre all’esistente. Ieri in una lunga intervista a Repubblica, Delrio ha, infatti, spiegato che “in 20 mesi sbloccheremo opere per un punto di Pil, almeno 15-16 miliardi in tutta Italia. E se il Sud sarà capace di far fruttare vecchi e nuovi fondi europei crescerà del 2,5-3%”. A rimarcare però che si tratta di cose già pianificate è stato Corrado Passera, leader di ItaliaUnica, che ha spiegato che è l’ora di dire “Basta a riannunci di opere già decise: per il Sud il governo faccia finalmente una operazione di verità e spieghi che fine hanno fatto i progetti già finanziati e perché altri sono fermi”. Il governo, dice Passera, “continua a fare annunci di infrastrutture e investimenti e in molti casi non fa che riannunciare opere già annunciate e comunque già sbloccate e finanziate da governi precedenti. In compenso ha bloccato parecchie opere deliberate. La realtà – puntualizza Passera – è che servono investimenti per riavviare la crescita e l’occupazione e servono infrastrutture: al Sud ma anche in tutte le parti d’Italia. Soprattutto serve trasparenza perché in questi settori l’informativa che il pubblico riceve è spesso imprecisa, strumentalizzata e spesso fuorviante”.
“Quando fui ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – ha ricordato Passera- decisi di creare un sito ufficiale del mio dicastero che riportasse tutti i progetti e tutti i cantieri interessati da delibere del Cipe (quasi 50 miliardi di delibere Cipe)”. Quel sito (www.cantieri.mit.gov.it), ha rilevato Passera, “veniva aggiornato trimestralmente per permettere all’opinione pubblica di seguire in diretta l’avanzamento (o il non avanzamento ) dei circa 100 cantieri sbloccati o semplicemente finanziati dal Cipe in quei mesi. Ora è fermo e non è stato più aggiornato perché alla politica tradizionale la trasparenza non piace. Molto più comodo spostare i fondi a piacimento e inaugurare tante volte le stesse opere. Faccio una proposta semplice: aggiornare subito il sito cantieri del Ministero e spiegare quali progetti sono andati avanti e quali si sono fermati. Quali fondi sono stati spesi e quali no. E perché”. Se l’operazione di trasparenza che proponiamo sarà accettata dal Governo, ha continuato Passera, “potremo capire se i 15 miliardi di cui parla Delrio sono investimenti ulteriori rispetto ad opere già passate al Cipe o sono come i carri armati di Mussolini”.
Dal punto di vista più generale, conclude Passera, il governo continua a ridurre gli investimenti pubblici e oggi si viene a conoscenza di ulteriori tagli nell’assestamento. A distanza di sei mesi dall’ultima legge di stabilità oggi scopriamo che i già ridotti investimenti previsti per il 2015 saranno ulteriormente ridimensionati. Delrio aveva citato il piano dell’Anas da 20 miliardi fino al 2019, di cui oltre la metà per il Sud, che secondo il ministro, “punta proprio a questo: manutenzione e completamento di strade e viadotti. Lo stesso piano pluriennale delle infrastrutture che presenteremo a settembre non sarà una lista di opere faraoniche, piuttosto un insieme di priorità”. Le infrastrutture, ha sottolineato Delrio, “servono allo sviluppo, non sono lo sviluppo. Rafforzeremo i collegamenti tra porti, strade e ferrovie. Faremo molta cura del ferro, specie nelle tratte locali di Calabria, Sicilia e Sardegna. E poi la cura dell’acqua. Sbloccando i 5miliardi di investimenti fermi nei porti”.