Servono realismo, generosita’ e coraggio per “cancellare le ‘leggi manifesto’ del renzismo”, e costruire una piattaforma politico-programmatica comune: un appello rivolto “a tutti i partiti, ai soggetti sociali, al mondo del civismo progressista, a chiunque abbia a cuore la parola sinistra e anche a chi ne abbia perso il significato, ma ritenga insostenibile lo stato di cose presenti”, in modo che ci “si riorganizzi in termini di alternativa al partito di Renzi”. E’ la rotta scelta da Sinistra italiana nel documento conclusivo, approvato all’unanimita’, dei lavori della Direzione Nazionale. Un testo che offre spunti operativi cogenti: “Partiamo dalla riduzione del tempo di lavoro e l’abolizione della riforma Fornero, da un piano per la piena e buona occupazione, dal ripristino ed estensione dell’art.18, dal rilancio della spesa in sanita’ e istruzione, dal reddito minimo garantito e dalla conversione ecologica dell’economia”. E ancora “Poniamoci l’obiettivo di cancellare le leggi manifesto di questa legislatura: Jobs Act, Buona Scuola, Sblocca Italia, decreti Minniti. Facciamoci carico di rilanciare una mobilitazione per la pace e il disarmo, quanto mia necessaria in un mondo sempre piu’ segnato dalla logica di guerra, che passi anche per la contestazione della NATO e delle assurde spese militari che ci impone”. Quindi “prendiamo di petto la questione decisiva della UE, la cui costruzione si sta rivelando sempre piu’ insostenibile. Senza la riscrittura dei trattati e la radicale revisione del funzionamento della UEM non puo’ esserci alcuna prospettiva di sviluppo sociale ed economico dell’Europa”.
“Impegniamoci a partire dalle prossime amministrative in una campagna per superare le nefaste conseguenze dell’inserimento dell’equilibrio di bilancio all’art.81 della Costituzione, che rende ormai difficilissimo garantire i diritti fondamentali della popolazione, dall’istruzione alla casa, dalla cultura alla dignita’. Lanciamo una sfida radicale, all’altezza dei tempi drammatici che stiamo vivendo, denunciati troppo spesso in solitudine da Papa Francesco, che sappia dire la verita’ sul presente di un’Italia impoverita e immersa nelle difficolta’, ma proprio per questo bisognosa di risposte politiche forti e non di aspirine”. “Anche in Italia – secondo Si – e’ maturo il tempo per aprire una prospettiva di alternativa, che sappia fare i conti con gli errori e i cedimenti degli ultimi 30 anni, e che abbia la capacita’ di investire sul bisogno di cambiamento di un Paese spinto nel vortice della disuguaglianza, dell’impoverimento di massa, dell’assenza di opportunita’ e della corruzione”. “Davanti a chi in questi anni ha continuato a coltivare l’illusione dei due Pd, – prosegue il documento di SI – individuando in Renzi il carattere dell’usurpatore, noi abbiamo sempre opposto l’analisi di una deriva liberista e centrista sempre piu’ forte di quel partito, ormai orientato a rappresentare gli interessi dell’establishment e della parte della societa’ meno colpita dalla crisi. Le primarie del 30 aprile e la nuova, quasi plebiscitaria, affermazione di Renzi ci hanno infine dato ragione. L’alleanza con il berlusconismo anticipa quella con Berlusconi”.
Per questo “e’ necessario che la sinistra si riorganizzi – si afferma – in termini di alternativa netta a Renzi e al suo partito, cui non vanno offerte alleanze prima e dopo il voto, cercando invece di costruire un polo attrattivo per tutte le culture critiche e innovative che con coraggio ancora abitano il nostro Paese e lottano per cambiarlo”. Per farlo serve “una operazione di realismo, generosita’ e coraggio”. “Realismo: forse non esistono – si afferma – le condizioni immediate per un soggetto unico della sinistra, ma certamente possono determinarsi quelle per una coalizione fra le tante parzialita’ che la frequentano sul piano politico, sociale e culturale. Indispensabile cominciare a lavorare da subito in questa direzione, perche’ il tempo e’ poco davanti a noi, quanto grande e’ quello sprecato alle nostre spalle”. E si punta a organizzare “entro luglio un grande appuntamento nazionale”. “Generosita’: il progetto per l’Italia su cui vogliamo lavorare – si spiega – non puo’ avere primogeniture, ne’ essere costruito a partire da equilibri predeterminati. Siamo tutti chiamati a lavorare alla pari, investendo sulla partecipazione diffusa”. “Coraggio: le soglie di sbarramento – si ricorda – misurano il grado di democrazia di un Paese, non la prospettiva di un progetto politico. La sinistra rinasce se investe sulla dignita’ di chi in Italia e’ messo ai margini e costretto nella precarieta’ quotidiana, non se ha come unico obiettivo la conferma di una piccola rappresentanza parlamentare”.