Onorio Rosati presenta la sua corsa alla presidenza della Regione Lombardia per ‘Liberi e uguali’ come una “scelta che deriva da processo democratico”. Prendendo parola nel corso dell’assemblea che lo ha acclamato su proposta del capogruppo a Montecitorio Francesco Laforgia, l’ex segretario della Camera del lavoro di Milano ha sostenuto che le “scelte compiute dal Pd a livello nazionale e regionale hanno rappresentato un ostacolo insormontabile”. “La scelta sul sottoscritto e’ avvenuta per una serie di motivi: serviva uno con le spalle larghe”, ha scherzato sulla sua ‘stazza’ il 54enne coordinatore di Mdp Lombardia. “Ci presenteremo alle prossime elezioni con un nostro simbolo, una nostra lista e un nostro candidato presidente”, ha spiegato. “Qui il problema non e’ legato a rancori personali ma e’ problema politico”, ha aggiunto, spiegando che, per LeU, “serve discontinuita’” con le amministrazioni di centrodestra. Dunque, Pietro Grasso rompe con Matteo Renzi e in Lombardia Leu non sosterra’ Giorgio Gori ma correra’ da sola con il consigliere regionale Rosati. “Sono soddisfatto e felice del carattere democratico di questa scelta, che non è un fatto formale” ha detto il segretario di Sinistra Italia ed esponente di Liberi e Uguali, Nicola Fratoianni, convinto che “se la destra torna a guadagnare consenso il problema è perché il centrosinistra ha smesso di fare il suo mestiere, tra la copia e l’originale vince l’originale”. Il “no” in Lombardia era nell’aria. E il candidato Dem Gori ne prende atto, chiarendo che dovranno essere gli esponenti di LeU a spiegare perche’ hanno deciso di andare divisi, rinunciando alla speranza di battere la destra, dopo il ritiro di Roberto Maroni. “Siamo dalla parte giusta”, rivendica il capogruppo Mdp, Francesco Laforgia, aggiungendo che “non ci faremo dire che usciamo dal centrosinistra perche’ il centrosinistra non esiste senza la sinistra”.