Cronaca

Siria, liberati 2.000 civili ostaggi dell’Isis. E le donne bruciano il burqa e fumano

Il centro di Manbij, nel Nord della Siria, è ora libero dall’Isis e sarebbero stati rilasciati gli oltre 2.000 civili che i jihadisti avevano preso in ostaggio durante la loro fuga da questa città che le milizie del Califfato Nero avevano conquistato nel 2014. E’ un importante sviluppo nel capitolo siriano della guerra allo Stato islamico, perché Manbij è situata sulla strada tra il confine turco e Raqqa, la capitale siriana dell’Isis, che ora si trova con le linee di rifornimento interrotte. Dopo le notizie del ‘sequestro di massa’ organizzato dagli uomini dell’Isis, che hanno caricato i civili su automobili e camioncini per proteggere la loro fuga, le immagini della popolazione civile, in particolare donne, che vengono portate fuori dal centro di Manbij dopo l’arrivo degli uomini delle Forze democratiche della Siria (la coalizione curdo-araba appoggiata dagli Usa) hanno confermato la liberazione della città.

L’assedio è finito, ci sono ragazze e donne che bruciano il burqa, in uno scatto già virale si vede una donna velata che fuma e alza un braccio in segno di vittoria, un’altra abbraccia le combattenti curde. “Anche se gli scontri continuano, l’Isis è chiaramente aller corde. Ha perso il centro di Manbij, ha perso il controllo di Manbij”, ha dichiarato il vice dell’ufficio stampa del Pentagono Gordon Trowbridge, come riporta il Guardian in un articolo sulla liberazione degli ‘scudi umani’. La notizia degli ostaggi tornati in libertà viene riportata da fonti mediatiche ma non ha trovato per ora conferma ufficiale. (con fonte afp)

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redazione