Siria e sicurezza globale, l’agenda della Conferenza di Monaco. E tante incertezze

Siria e sicurezza globale, l’agenda della Conferenza di Monaco. E tante incertezze
16 febbraio 2017

Il futuro delle relazioni transatlantiche, il ruolo e le capacità della Nato dopo l’elezione alla Casa bianca di Donald Trump, la cooperazione europea nei settori della sicurezza e della difesa, le relazioni con la Russia, la guerra in Siria, la situazione della sicurezza nell’Asia-Pacifico, il terrorismo, la guerra informatica. Saranno questi i principali temi in agenda della 53esima Conferenza internazionale sulla sicurezza di Monaco di Baviera, che si aprirà domani con un intervento di saluto della cancelliera Angela Merkel. “Siamo di fronte a un ambiente di sicurezza internazionale che è probabilmente il più volatile dalla Seconda guerra mondiale”, ha detto il presidente della Conferenza, l’ambasciatore Wolfgang Ischinger. “L’ordine liberale che molti di noi hanno dato per scontato è sempre più minacciato dall’interno e dall’esterno. Questo è il motivo per cui è così importante trovare il modo di difendere e rafforzare i valori fondamentali dell’Occidente, e le istituzioni di un sistema internazionale basato sulle regole”.

USA-MOSCA La città tedesca vedrà riuniti fino a domenica 19 febbraio più di 30 capi di stato e di governo, oltre 80 ministri degli Esteri e della Difesa, esponenti delle organizzazioni internazionali, una forte delegazione del nuovo congresso degli Stati uniti. L’Italia sarà rappresentata dal ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Angelino Alfano (foto, dx). Particolarmente attesi, per il loro ruolo nello scenario internazionale e per la ricerca di una soluzione alla crisi in Siria, il ministro degli Esteri di Mosca, Sergey Lavrov, e la delegazione in arrivo da Washington. Di quest’ultima faranno parte il vice presidente Mike Pence, il capo del Pentagono James Mattis e il segretario per la Sicurezza interna John Kelly. I rappresentanti del Congresso Usa saranno guidati da John McCain e Sheldon Whitehouse. Il governo tedesco, che farà gli onori di casa, vedrà la partecipazione dei ministri degli Esteri Sigmar Gabriel, della Difesa Ursula von der Leyen, dell’Interno Thomas de Maiziere e della Cooperazione e Sviluppo economico Gerd Muller. Hanno confermato la loro presenza il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza Federica Mogherini.

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TANTE INCERTEZZE Ci saranno, tra gli altri, anche i presidenti di Ucraina e Afghanistan, Petro Poroshenko e Mohammad Ashraf Ghani, il primo ministro norvegese Erna Solberg, il primo ministro iracheno Haider al Abadi, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, gli omologhi di Arabia saudita, Iran e Turchia, Adel al Jubeir, Mohammad Javad Zarif e Mvlut Cavusoglu. Tra i capi della diplomazia presenti anche il francese Jean-Marc Ayrault e il britannico Boris Johnson (foto, sx), mentre a rappresentare Israele sarà il ministro della Difesa Avigdor Lieberman. Numerose saranno le occasioni di dialogo tra i partecipanti, nell’ambito della conferenza e a margine di questa, con incontri bilaterali già fissati e altri sui quali si sta ancora lavorando. Obiettivo di molti è ripartire da Monaco con le idee più chiare riguardo alle scelte di politica estera della nuova amministrazione Trump. “Ci sono un sacco di incertezze su quello che vogliono, che cosa hanno in programma”, ha detto un diplomatico europeo sull’amministrazione Trump. “Speriamo di avere un po’ di chiarezza nelle prossime settimane”, ha aggiunto. Il ministro Alfano interverrà alla tavola rotonda dedicata ai temi della sicurezza e dell’intelligence in risposta alla minaccia terroristica, che si svolgerà il 18 febbraio, tra le 15 e le 16:30. A margine dei lavori, il ministro avrà colloqui bilaterali con alcuni omologhi sui temi della sicurezza e della lotta al radicalismo.

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