Sisma di magnitudo 7,7 devasta il Myanmar: bilancio provvisorio di oltre 140 morti e centinaia di feriti

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Una violenta scossa di terremoto ha colpito il nord-ovest del Myanmar, con epicentro vicino a Mandalay, provocando distruzione su vasta scala e facendo tremare intere regioni fino alla Thailandia. Il bilancio delle vittime continua a salire, mentre le autorità locali dichiarano lo stato di emergenza e chiedono aiuti internazionali.

Devastazione in Myanmar

Un potente terremoto di magnitudo 7,7 ha scosso il nord-ovest del Myanmar, lasciando un bilancio provvisorio di almeno 144 morti e oltre 700 feriti, secondo quanto riferito dalle fonti sanitarie locali. L’epicentro del sisma, registrato alle 12:50 ora locale (6:20 GMT) a una profondità di 10 chilometri, è stato individuato nei pressi di Mandalay, la seconda città più grande del Paese. Ma le conseguenze si sono propagate ben oltre i confini nazionali, raggiungendo la Thailandia e causando danni significativi fino alla capitale Bangkok.

Le immagini che arrivano dal Myanmar raccontano di una devastazione senza precedenti: edifici crollati, strade deformate e ospedali trasformati in “zone di vittime di massa”. La Croce Rossa e altre organizzazioni umanitarie hanno confermato “danni significativi” in diverse aree, mentre il numero delle vittime potrebbe salire ulteriormente, forse nell’ordine delle centinaia, secondo stime preliminari.

Thailandia nel caos: crolli e panico a Bangkok

Le onde sismiche hanno attraversato il confine, colpendo duramente anche la Thailandia. A Bangkok, un grattacielo di 30 piani in costruzione è crollato, causando la morte di tre persone e intrappolando altre 81 sotto le macerie. Il vice primo ministro Phumtham Wechayachai ha coordinato i primi soccorsi, mentre il premier Paetongtarn Shinawatra ha dichiarato lo stato di emergenza per la capitale, interrompendo una visita ufficiale a Phuket per presiedere una riunione urgente sul disastro.

Nella popolare città turistica di Chiang Mai, i residenti hanno abbandonato le proprie case in preda al panico. “L’ho sentito mentre dormivo, sono corso fuori in pigiama”, ha raccontato Duangjai, testimone diretto del terremoto. Scene di caos si sono ripetute in tutta la Thailandia settentrionale, centrale e meridionale, con migliaia di persone che si sono riversate in strada mentre gli edifici tremavano.

Emergenza internazionale

La gravità della situazione ha spinto la giunta militare al potere in Myanmar a dichiarare lo stato di emergenza in sei regioni e a lanciare una rara richiesta di aiuti umanitari internazionali. Il capo della giunta, Min Aung Hlaing, è stato visto all’ospedale principale di Naypyidaw, dove i feriti vengono curati persino in strada, con flebo appese alle barelle. Le infrastrutture compromesse e le comunità distrutte rendono ancora più urgente l’intervento della comunità internazionale.

Ripercussioni fino in Cina

Secondo l’agenzia per i terremoti di Pechino, le scosse sono state avvertite anche nella provincia sud-occidentale dello Yunnan, in Cina. Il China Earthquake Networks Center (CENC) ha stimato una magnitudo di 7,9, confermando che le vibrazioni hanno raggiunto vasti territori dell’Asia sudorientale.

Una corsa contro il tempo

Mentre le operazioni di soccorso proseguono, il Myanmar e la Thailandia si trovano di fronte a una crisi umanitaria senza precedenti. Ospedali sovraffollati, infrastrutture compromesse e comunità intere ridotte in macerie: il terremoto ha lasciato un segno indelebile su due nazioni già fragili. Ora, il mondo guarda alle autorità locali e alla comunità internazionale per rispondere tempestivamente a questa tragedia.