Sistema “sentinella”, in Spagna cambia monitoraggio Covid-19

Sistema “sentinella”, in Spagna cambia monitoraggio Covid-19
Il premier spagnolo, Pedro Sanchez
10 gennaio 2022

Il governo spagnolo sta valutando la possibilità di cambiare il tracciamento della pandemia di Covid-19, utilizzando un metodo simile a quello adoperato per l’influenza. L’indiscrezione, diffusa dal quotidiano spagnolo El Pais, è stata confermata questa mattina dal capo del governo Pedro Sanchez, anche alla luce della recente minore letalità del virus. “Ci sono le condizioni per aprire gradualmente, con precauzione, il dibattito a livello tecnico ed europeo, e iniziare a valutare l’evoluzione di questa malattia con parametri diversi da quelli che abbiamo finora”, ha spiegato Sanchez in un’intervista alla radio Cadena SER.

L’obiettivo sarebbe osservare il Covid-19 come una qualsiasi malattia respiratoria, senza contare ogni caso, senza testare il minimo sintomo. Le autorità sanitarie spagnole starebbero lavorando da mesi a questa transizione e stanno mettendo a punto un piano per abbandonare gradualmente la sorveglianza universale del Coronavirus, passando al sistema definito “sentinella”. Si tratta, sottolinea El Pais, dello stesso metodo utilizzato da anni per l’influenza. In sostanza, invece di denunciare ogni caso di Covid rilevato nel Paese, cosa insostenibile nel lungo periodo, viene scelto un gruppo di medici con l’obiettivo di creare un campione statisticamente significativo distribuito in punti chiave – comprese le scuole – che permetta di calcolare come si diffonde la malattia, la più lieve e la più grave.

La strategia, secondo El Pais, sarebbe in lavorazione dall’estate del 2020, ma la pianificazione sta ora entrando nella sua fase finale. I responsabili del Centro per il Coordinamento delle Allerte e delle Emergenze Sanitarie (CCAES), quelli del Rapporto Allerte, dove sono rappresentati i tecnici di tutte le comunità autonome e quelli del Centro Nazionale di Epidemiologia (CNE) hanno in programma diversi incontri questa settimana per discutere di questo cambiamento. Gran parte del lavoro è già stato fatto. Sono infatti già cinque le comunità che hanno avviato la sorveglianza con questo sistema in modalità pilota nelle scuole primarie e altre nove negli ospedali.

“I punti sentinella di segnalazione devono essere scelti in un certo modo, affinché siano rappresentativi della popolazione del territorio monitorato, in modo che a seguito dell’esperienza che già abbiamo nella sorveglianza dell’influenza, potremo conoscere l’evoluzione epidemiologica e le caratteristiche della circolazione di un determinato virus con un campione di ciò che sta accadendo. Con i sistemi di sorveglianza in atto, saremmo probabilmente in grado di avere informazioni accurate e di qualità superiore e si potrebbe prevenire quanto sta accadendo”, ha commentato Amparo Larrauri, capo del gruppo di sorveglianza per l’influenza e altri virus respiratori al CNE.

“Di fronte a questa nuova realtà, stiamo lavorando al passaggio dalla sorveglianza universale a una sentinella di infezione respiratoria acuta lieve nelle scuole primarie e grave negli ospedali. Ma non ci può essere un cambiamento dall’oggi al domani. Abbiamo impegni internazionali (la notifica di tutti i casi, ndr) e i sistemi sentinella devono essere consolidati”, ha aggiunto l’esperto. Askanews

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