Siti artistici e musei diventano servizi essenziali, niente più sciopero

L’assemblea del Senato ha approvato in via definitiva con 138 voti a favore, 67 contrari e 14 astenuti il dl Colosseo, il decreto con misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico e artistico, che ora diventa legge. Si tratta del provvedimento varato lo scorso 16 settembre in seguito alla chiusura del Colosseo per un’assemblea sindacale e che estendeva l’ambito dell’applicazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ai servizi di apertura al pubblico di musei, monumenti, istituti e luoghi rilevanti nel patrimonio culturale, storico e artisitco nazionale. La Camera aveva poi ristretto la portata agli istituti e luoghi della cultura appartenenti a soggetti pubblici, precisando inoltre che la tutela e la fruizione del patrimonio culturale rientrano tra i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, da garantire sul territorio nazionale. Hanno votato a favore Pd, Ap, Misto, Cr, Autonomie; contrari M5S, Sel, Fi; Lega Nord si è espressa per l’astensione. Nel corso dell’esame del decreto in aula del Senato tutti gli emendamenti al provvedimento sono stati respinti. M5S aveva presentato proposte per escludere dalla disciplina i casi di sciopero economico-politico, per aumentare gli organici e per monitorare i poli museali; Lega Nord aveva proposto l’introduzione di premi di produttività per i lavoratori; Conservatori e riformisti avevano indicato criteri di rappresentatività delle organizzazioni sindacali proclamanti sciopero.

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