“No a una politica culturale che procede solo con i tagli ai teatri. Quella di ridurre i contributi ai teatri siciliani è una decisione scellerata, non fa parte di un progetto industriale. Che senso ha chiedere sacrifici ai lavoratori, che hanno contribuito di tasca propria dimezzandosi gli stipendi, se poi si fa scempio della produzione teatrale e non si capisce che la cultura è un volano di sviluppo fondamentale per la Sicilia?”. A lanciare l’allarme sono la Cgil di Palermo e la Slc Cgil di Palermo, che contestano i tagli subiti in Finanziaria dai teatri palermitani, dal Biondo, al Massimo alla Foss e chiedono che un tavolo con le istituzioni dove il settore della cultura venga considerata come opportunità per uscire dalla crisi.