Smantellata banda che spacciava droga, 24 arresti a Palermo. Si operava h24 con “turni”
Una banda dedita allo spaccio di droga è stata smantellata dai carabinieri di Palermo all’interno del popolare quartiere Zen 2. Sono 24 le persone finite in manette, di cui 19 in carcere e 5 ai domiciliari. Le ordinanze di custodia sono state emesse dal gip di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, e scaturiscono dalle indagini coordinate dal procuratore Francesco Lo Voi, dal procuratore aggiunto Teresa Principato, dai sostituti della DDA Siro De Flammineis e Annamaria Picozzi, in collaborazione con i sostituti procuratori Bruno Brucoli e Silvia Benetti L’indagine, denominata “Teseo”, ha consentito di disarticolare l’organizzazione retta da un triumvirato “promotore” delle attività con funzioni direttive su diversi “pusher”, il cui operato è sempre stato supervisionato da altrettanti “fiduciari”.
E’ la prima volta che all’interno dello Zen 2 viene contestato il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Il traffico di droga infatti non era frutto dell’occupazione occasionale e autonoma di una serie di spacciatori, bensì il risultato di una complessa struttura organizzata i cui partecipanti ne condividevano pienamente e consapevolmente scopi, strategie, rischi e profitti. Una regia comune guidava l’operato dei singoli pusher. Tutti gli indagati comunicavano costantemente tra loro, scambiavano gli involucri con la droga e le somme di denaro ricavato, nonché individuavano ed utilizzavano i diversi luoghi per nascondere lo stupefacente, ripartendolo in nascondigli differenti in base alla tipologia, confezionata secondo modalità precise e costanti nel tempo. Lo spaccio era regolato secondo una suddivisione in “turni” che andava avanti 24 ore al giorno, con un preciso rituale “cambio del turno”, con le consegne di droga e danaro da uno spacciatore al successivo. Dopo l’arresto di un pusher, il gruppo si adoperava affinché venisse sostituito da altri complici. L’organizzazione, inoltre, era caratterizzata da una particolare familiarità tra i componenti. L’attività di spaccio, inoltre, non veniva quasi mai svolta da un solo pusher, ma erano costantemente attive due o più persone le quali, talvolta, si suddividevano le sostanza stupefacente da spacciare, offrendo reciproca copertura e una più attenta vigilanza. Altro elemento caratteristico è stato il ruolo di un donna che non solo partecipava all’attività di spaccio, ma teneva anche la “contabilità” degli affari dell’organizzazione, essendo deputata ad annotare le somme di denaro ricavate da ciascun pusher ed il numero delle dosi distribuite durante il turno. Nel corso dell’indagine, 29 persone sono state segnalate come assuntori di droga.