Scienza e Tecnologia

Social per inventori, come trasformare un’idea in un prodotto

“Con un’idea c’e’ un legame viscerale, e’ come un figlio. La mia ‘missione’ e’ aiutare a trasformare un’idea, da una semplice ‘bozza’ ad un vero e proprio prodotto innovativo capace di sfidare il mercato. Il tutto tutelando la proprieta’ intellettuale del creatore e anche i potenziali acquirenti”. Jessica Abbuonandi, 29enne bolognese, ha creato Wise Mind Place, il primo e-commerce di beni immateriali in grado di ‘accompagnare’ l’inventore nello sviluppo della sua idea, dalla ‘visione’ alla realizzazione, all’ottenimento del brevetto, fino alla pubblicita’ e alla vendita.

In estrema sintesi la giovane startupper e’ la ‘madre’ del primo ‘network delle idee’ dove in un’unica piattaforma dialogano creativi ed acquirenti e dove e’ possibile condividere, finanziare e vendere le proprie invenzioni. L’imprenditrice di formazione ‘artistica’, con un assaggio di universita’ a Scienze delle Comunicazioni e una scuola di teatro alle spalle, racconta all’Agi come e’ riuscita a creare una piattaforma unica nel suo genere. L’idea e’ nata nell’intento di trovare soluzioni commerciali per il primo brevetto di famiglia, un utensile componibile per bambini inventato dalla madre. “Nel cercare di commercializzare questo prodotto – ha spiegato la giovane imprenditrice – mi sono scontrata con la burocrazia e con la difficolta’ di muoversi nel mercato delle proprieta’ intellettuali. Per questo ho cercato di creare un modo alternativo di fare analisi di mercato ed un sistema per tutelare, a costi abbordabili, la proprieta’ intellettuale dei creativi”.

L’inventore, una volta registrato, sara’ accompagnato nello sviluppo del progetto, dalla prima bozza fino alla realizzazione, dall’ottenimento del brevetto fino alla pubblicita’ e alla vendita. Questo grazie ad un team di esperti composto da consulenti legali, brevettuali e di comunicazione. “Conclusa la bacheca si puo’ procedere con la pubblicazione del progetto indicando come lo si vuole immettere sul mercato, ad esempio, se in vendita o in licenza. Uno degli aspetti innovativi e’ che, grazie ai nostri consulenti – ha sottolineato Abbuonandi – l’utente avra’ sempre a disposizione un feedback con il settore di riferimento. Si procedera’, cioe’, per tappe in modo da capire se conviene continuare ad investire sul progetto iniziale o magari se apportare modifiche o miglioramenti”.

Wise Mind Place, dunque,rappresenta per i creativi una sorta di “ecosistema protetto” dove i vari contratti frutto del lavoro di esperti di diritto informatico sono stati ‘integrati’ nella piattaforma. “Offriamo lo stesso servizio rispetto ai tradizionali studi di consulenza – ha ricordato l’imprenditrice – ma a prezzi molto minori. Ad esempio grazie ad un sistema integrato di marcatura digitale viene garantita la sicurezza della proprieta’ intellettuale durante tutto il percorso”. Tra i pilastri del primo e-commerce di beni immateriali anche i social network. “Il formato social e’ fondamentale per la fase conclusiva di approccio al mercato . I social – ha osservato la creatrice di Wise Mind Place – rappresentano uno strumento utile per raccogliere feed back positivi ad una determinata idea che avra’, quindi, buone probabilita’ di attrarre potenziali investitori. Inoltre, la dinamica social funziona anche per le transazioni: potenzialmente un’azienda di Pechino puo’ essere interessata ad un’invenzione nata in Italia”.

La start up ‘made in Bologna’ non ha avuto finanziamenti esterni ed e’ stata sostenuta totalmente dalla famiglia della sua fondatrice. “Ora sto cercando un investitore esterno che creda in questo progetto e che possa apportare la sua esperienza non solo in termini economici”. Visti i costi contenuti per abbonarsi alla piattaforma (in media 20 euro al mese), il progetto e’ espandersi capillarmente all’estero a partire dalla Gran Bretagna. “Questo sistema funziona se sono in tanti ad utilizzarlo. Ho sempre ragionato in grande, su larga scala. La versione inglese di Wise Mind Place – ha concluso Abbuonandi – sara’ presto disponibile. Da ora partira’ una campagna per i potenziali acquirenti, cioe’ per le aziende che apportano capitale e vogliono investire”. In quattro mesi di attivita’, la start up per gli inventori conta gia’ 2000 iscritti e 200 bacheche attive ed in fase di chiusura.

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