Sold out per tour di Cristiano De André “Storia di un impiegato”

De André canta Faber in chiave rock, il 4 marzo a Milano

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Grande successo per il tour “Storia di un impiegato” di Cristiano De André, ispirato al celebre concept album di Faber, che torna così a smuovere le coscienze a 50 anni dalle rivolte sociali del 1968 e a vent`anni dalla scomparsa del suo autore (11 gennaio 1999). Il tour, iniziato a novembre 2018, sta ricevendo ottimo riscontro da parte di pubblico e critica e ha già registrato sold out nei teatri di Genova, Firenze, Parma, Roma e Rovigo, con performance accompagnate da bis e standing ovation.

Il tour il 4 marzo farà una tappa speciale all`Alcatraz di Milano, l`unica data in un club, fortemente voluta da Cristiano De André per avvicinare anche il pubblico più giovane alle canzoni di Faber; il 2 marzo sarà al Carisport di Cesena, l’11 al Teatro Colosseo di Torino (SOLD OUT), il 5 aprile al Teatro Nuovo Giovanni da Udine a Udine, il 4 maggio al Palazzo dei Congressi di Lugano, il 6 maggio al Teatro EuropAuditorium – Sala Europa di Bologna, il 14 maggio al Teatro Lyrick di Assisi. Prima data estiva, il 2 luglio al Teatro Romano di Fiesole (FI). In “Cristiano De André – Storia di un Impiegato” lo storico disco, arrangiato come una vera e propria opera rock, è affiancato da altri celebri brani di repertorio come “Fiume Sand Creek” e “Don Raffaè”, che hanno affrontato il tema della lotta per i diritti, e altre perle, come “Il pescatore”, contenute nei progetti discografici di grande successo “De André canta De André – Vol. 1” (2009), “De André canta De André – Vol. 2” (2010) e “De André canta De André – Vol. 3” (2017).[irp]

Cristiano De André sul palco è accompagnato da Osvaldo Di Dio, Davide Pezzin, Davide Devito e Riccardo Di Paola. Il tour è prodotto e organizzato da Intersuoni Srl, divisione Booking & Management Unit. Cristiano De André ha attinto dall’immenso repertorio di Fabrizio rileggendo il disco del 1973 sempre più attuale, un concept album sugli anni di piombo e sulla speranza di costruire un mondo migliore. “Storia di un impiegato” racconta infatti il gesto di un impiegato degli anni `70, animato dal ricordo della rivolta collettiva del Maggio francese del 1968. Il Sessantotto non fu tanto una rivoluzione politica, quanto sociale e culturale: anni di “lotta dura, senza paura”, come recitava uno dei tanti slogan, ma anche uno spartiacque tra passato e futuro.