Soldi a pornodiva, Fbi perquisisce l’ufficio del legale di Trump

10 aprile 2018

Lunedì pomeriggio l’Fbi ha perquisito l’ufficio del legale di Donald Trump, Michael Cohen, all’interno del Rockefeller Center di Manhattan. Lo scrive il New York Times sostenendo che gli agenti abbiano sequestrato le carte dei pagamenti alla pornostar Stormy Daniels e le comunicazioni tra Cohen e il presidente americano. La polizia federale ha ricevuto il via libera dopo il mandato inviato loro dal procuratore speciale, Robert Mueller. Secondo l’agenzia Dow Jones anche la residenza di Cohen è stata perquisita. L’avvocato di Cohen ha definito la perquisizione “inappropriata e non necessaria”. L’intervento di ieri non è direttamente legato all’inchiesta che Mueller sta svolgendo sul Russigate, ma è molto probabile che sia iniziata grazie alle informazioni condivise da Mueller con le autorità di New York.

Cohen aveva già collaborato con le autorità americane sul Russigate, inviando al Congresso centinaia di documenti in suo possesso essendo da anni il legale personale di Trump. L’avvocato è tuttavia al centro di un altro scandalo. Ha infatti pagato circa 130.000 dollari per chiedere a Stormy Daniels di non rivelare l’incontro sessuale che ebbe in Florida con Trump nel 2006. La richiesta arrivò poco prima delle elezioni del novembre 2016 e di recente Daniels ha detto di essere stata minacciata mentre si trovava in un parcheggio con sua figlia in auto. Per questo motivo ha deciso di accettare il denaro. Donald Trump ha sostenuto di non sapere nulla della decisione di Cohen di pagare Daniels per comprare il suo silenzio. L’avvocato della pornostar ha chiesto a Trump di fare questa dichiarazione sotto giuramento.

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