A meno di 4 settimane dal Referendum, secondo il sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis, resta bassa la percentuale di italiani che dichiara di aver compreso i cambiamenti previsti dalla Riforma costituzionale: poco più di 1 cittadino su 10 afferma di conoscerla pienamente; il 42% a grandi linee. E l’opinione pubblica, secondo la fotografia scattata dall’Istituto Demopolis a 4 settimane dal voto, resta di fatto spaccata a metà, con il No in leggero vantaggio. Se la consultazione si tenesse oggi, con un’affluenza in lieve crescita al 54%, il 26% degli elettori non saprebbe ancora come votare. Quasi il 36% opterebbe per il Sì, poco più del 38% sceglierebbe il No.
Secondo l’analisi effettuata da Demopolis per il programma Otto e Mezzo (LA7), ripercentualizzando i dati in proiezione elettorale, in assenza di quanti non hanno ancora deciso, il 48,5% confermerebbe la Riforma, il 51,5% la boccerebbe. Con oltre un quarto di elettori incerti, la forbice stimata oggi da Demopolis oscilla tra il 45 ed il 52% per il Sì, e tra il 48% ed il 55% per il No. Il Sì perde 10 punti da aprile ad agosto, passando dal 58 al 48%; risale poco sopra il 50% all’indomani dell’annuncio da parte del Governo di alcune misure della legge di Stabilità (dall’aumento per le pensioni sotto i mille Euro alla riforma di Equitalia), per tornare oggi al 48,5%. “Un terzo dei cittadini – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – ammette di averne solo sentito parlare, mentre il 14% confessa di non saperne nulla. Non sembra creare grande passione la sfida referendaria che peserà sul futuro volto politico ed istituzionale del Paese”. Inoltre “il trend tracciato negli ultimi mesi conferma ampiamente l’incertezza e la fluidità di un voto che appare sempre più condizionato dalla polarizzazione sulla figura di Matteo Renzi”.